I capoluoghi sardi (tranne
Sassari) perdono numerose posizioni nella classifica generale
sui 106 capoluoghi di provincia per performance ambientali, ma
spiccano nella raccolta differenziata dei rifiuti, con 3 su 4
che superano la soglia dell'80%. Grave, invece, il livello della
dispersione idrica delle reti, in tutti i casi superiore al 50%.
E' quanto emerge dal rapporto Ecosistema Urbano 2024 di
Legambiente, realizzato in collaborazione con Ambiente Italia e
Il Sole 24 Ore.
Preoccupa la mancanza di una rete di monitoraggio regionale
della qualità dell'aria che copra in modo adeguato le città
dell'isola. Delle 43 centraline inizialmente presenti, solo 25
sono ancora attive a causa delle 9 dismissioni del 2018 e delle
ulteriori 9 del 2023. "Due capoluoghi esaminati nel rapporto,
Oristano e Nuoro, non dispongono più di centraline attive e non
è quindi possibile conoscerne la qualità dell'aria - si legge
nel rapporto - Le uniche aree urbane attualmente monitorate sono
nell'area metropolitana di Cagliari, ad Olbia e a Sassari".
Cagliari pur rimanendo la prima tra i capoluoghi sardi con il
24/o posto, perde 8 posizioni rispetto allo scorso anno,
tornando circa alla posizione del 2022. Tra i punti forza
spiccano il sistema di calcolo della tariffa rifiuti (Tari)
legato alla produzione reale, e l'offerta di Trasporto Pubblico
Locale, pari a 50 vetture-km/abitanti/anno, che la pone al 7/o
posto tra i capoluoghi esaminati. Insufficiente invece la
qualità dell'aria, con le polveri sottili che dal 2019
continuano ad aumentare raggiungendo un livello di PM10 medio
annuo di 30 g/m3 e 13.0 g/m3 per il PM2,5.
Nuoro dal 39/o posto scende al 52/o, e spicca per numero di
auto immatricolate per 100 abitanti (78), anche in relazione
alla carenza di un efficace collegamento ferroviario con il
resto dell'isola. Anche Oristano arretra, al 62/o posto dal 22/o
dell'anno precedente, come per Nuoro anche a causa della
penalizzazione dovuta alla mancanza di dati sulla qualità
dell'aria. Infine, Sassari sale leggermente dall'anno scorso
nella classifica passando dall'80/o al 74/o posto con una buona
qualità dell'aria, ma con il record della dispersione idrica tra
i capoluoghi dell'isola esaminati (64,6%).
"Il rapporto conferma che la regione è un esempio virtuoso
per ciò che riguarda la raccolta differenziata - dice Marta
Battaglia, presidente di Legambiente Sardegna - A fronte di
questo e altri punti di forza da vantare, come il terzo posto di
Cagliari per l'offerta di Trasporto Pubblico o il primo di
Sassari per la bassa concentrazione media annua di PM2,5,
permangono tante criticità che devono essere affrontate con
urgenza".
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