Quello appena trascorso è stato un
novembre avaro di piogge in Gallura. La siccità si è fatta
sentire anche in questo territorio e nell'invaso del Liscia che
registra venti milioni di metri cubi d'acqua in meno rispetto al
2023. A segnalarlo è il bollettino mensile dell'autorità di
bacino che è passato dal semaforo verde a quello di colore
giallo, facendo alzare ulteriormente l'asticella dell'attenzione
del Consorzio di Bonifica della Gallura, impegnato a garantire e
preservare le quantità d'acqua trattenute grazie alla diga del
Liscia, il cui invaso venne costruito per fini irrigui legati
all'agricoltura.
Oggi la diga garantisce l'uso nei comparti civili, irrigui
ed industriali del territorio gallurese, ma non può andare
oltre. "Sapevamo che questa situazione si sarebbe potuta
presentare vista la perdurante siccità, ma non ci facciamo
cogliere certo impreparati dal momento che la base consortile
con il direttivo e gli uffici sono ben consapevoli della
importanza di ulteriori e a questo punto non più procrastinabili
interventi", ha commentato il presidente del Consorzio di
Bonifica, Marco Marrone.
Il Consorzio ha presentato delle progettazioni di recupero
stimato di almeno 47 milioni di metri cubi d'acqua. Di questi 14
milioni si otterrebbero dalla soglia sfiorante nella località di
Monte Tova a valle della diga del Liscia, altri 5 milioni di
metri cubi si potranno recuperare con la traversa sul Rio
Castagna, e l'invaso del San Simone per il recupero di ulteriori
16 milioni di metri cubi. A queste vanno poi aggiunte tutte le
proposte riguardanti il riutilizzo dei reflui prodotti dagli
impianti di depurazione di Santa Teresa di Gallura, Tempio,
Palau, Golfo Aranci e Loiri che ammontano ad ulteriori 12
milioni di metri cubi di risorsa alternativa. Si tratta di opere
che colmerebbero il deficit infrastrutturale idraulico della
Gallura: "L'auspicio - affermano Marrone insieme con il
direttore generale del Consorzio, Giosuè Brundu - è che la
Regione voglia farsene carico autorizzando il Consorzio di
Bonifica della Gallura alla realizzazione delle opere oramai non
più procrastinabili".
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