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Si riaccende vertenza Sider Alloys, 'intervenga Governo'

Si riaccende vertenza Sider Alloys, 'intervenga Governo'

Cisl, 'faccia rimettere in marcia gli impianti'

PORTOSCUSO, 05 gennaio 2025, 11:34

Redazione ANSA

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La fabbrica di alluminio primario della Sider Alloys non decolla e martedì 7 è prevista un'assemblea: si riparte con la mobilitazione dei sindacati e dei lavoratori che chiedono l'intervento del governo.
    Da sciogliere c'è il nodo relativo al riavvio dello stabilimento che sino alla fermata degli impianti del 2012 produceva una media di 150 tonnellate di alluminio primario. Al momento funziona la fonderia dove resta da completare la ristrutturazione della sala elettrolisi. "A oggi non sappiamo nulla - tuona Giuseppe Masala segretario della Fsm-Cisl - c'è un accordo di programma che la proprietà non ha mai rispettato e allo stato attuale non è stata in grado di produrre nemmeno un piano industriale, né tanto meno una prospettiva di ripresa che permetta lo svolgimento del revamping dello stabilimento. Per questo motivo è necessario che il governo prenda una posizione forte che faccia completare il revamping e rimettere in marcia gli impianti, anche perché, e bene ricordarlo, partecipa all'impresa attraverso Invitalia con il 20%". Non solo. secondo il sindaclista dei metalmeccanici "va ricordato che il 5% dell'azienda e in mano ai lavoratori".
    E' stata prorogata di una settimana la sospensione natalizia delle attività "per questioni tecnico-organizzative" e i lavoratori non dovranno rientrare il 7 come previsto ma il 13 gennaio. Inoltre, Il pagamento delle tredicesime che non sono state liquidate a dicembre e il probabile pagamento degli stipendi entro il 31 gennaio "crea una situazione ancor più allarmante in prospettiva futura. Quindi la situazione si è ulteriormente aggravata dovuta ai debiti esponenziali della Sider Alloys verso le aziende terze come mensa e servizi che quindi a loro volta a dicembre non hanno pagato gli stipendi - osserva Masala - Una situazione di incertezza e precarietà che non garantisce prospettive a chi e rientrato in fabbrica e a coloro che sono in mobilità in deroga da anni a 480 euro e attendono il rientro nello stabilimento".
    Per la Fsm-Cisl "è necessario quanto prima, essere messi a conoscenza della situazione e ricevere aggiornamenti sullo stato di avanzamento del cronoprogramma del progetto di rilancio. Per quanto ci riguarda abbiamo la necessità che arrivi la convocazione da parte del ministero per avere degli elementi certi legati al futuro dello stabilimento. Occorre che la politica Regionale e Nazionale intervengano per sbloccare definitivamente questa vertenza che ormai dura da troppo tempo".
   
   

Uilm, 'ora un nuovo investitore' 

Non sarà solo un'assemblea dei lavoratori quella convocata martedì 7 davanti ai cancelli della Sier Alloys di Portovesme, nel Sulcis-Iglesiente. I sindacati hanno proclamato uno sciopero preoccupati per il futuro dello stabilimento di produzione di alluminio primario. Lo conferma all'ANSA Renato Tocco della Uilm. "Sono 7 anni che la Sider Alloys ha rilevato lo stabilimento e oggi possiamo dire che gli impegni presi non sono stati rispettati. Credo che il Mimit e la Regione, debbano trarre le dovute conseguenze e andare oltre, cercando e sostenendo l'arrivo di un acquirente in grado di portare avanti una produzione strategica per l'Italia e per l'Europa". Intanto i lavoratori che sarebbero dovuti rientrare al lavoro proprio martedì 7 sono stati richiamati per lunedì 13, "e quelli in mobilità non vedono prospettive. Per non parlare di chi opera negli appalti - stigmatizza Tocco - E' ora di dire basta. Stiamo sollecitando da tempo un incontro a Roma e oggi ribadiamo l'urgenza di una riunione che possa segnare una svolta, magari salutando Sider Alloys in vista di un nuovo investitore già interessato. Il governo può farlo visto che una quota del 20% appartiene a Invitalia".

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