In attesa dei passi formali della Giunta per le elezioni, nelle sale delle commissioni del Consiglio regionale si lavora, partendo dalla Sanità. Ma i dubbi sono tanti e tra molti consiglieri prevale la linea attendista prima di compiere qualsiasi atto rilevante.
Lo dice chiaramente l'opposizione con il capogruppo di Fdi, Paolo Truzzu, che ribadisce la linea: "Mi sembra assurdo che in un momento come questo ci si voglia impelagare in una riforma epocale della sanità e non si pensi, invece, a mettere in sicurezza i conti della Regione facendo rapidamente una finanziaria tecnica che ci lasci tranquilli. Perché oggi - precisa - nessuno di noi può dire che cosa succederà".
Anche per il capogruppo dei Riformatori, Umberto Ticca, "prima di affrontare un discorso così importante come quello della sanità, prima bisogna chiarire, e non sui giornali ma in Aula, la posizione sulla decadenza". Antonello Peru, di Sardegna al centro 20 Venti, è per la strada della Manovra tecnica: "Questo è un momento delicato, si devono mettere in sicurezza i conti della Regione portando immediatamente in commissione prima e in Aula poi la legge finanziaria".
Dalla maggioranza del campo largo si insiste sula necessità di evitare comunque la paralisi. "Sarebbe inaccettabile - spiega il capogruppo dei Progressisti Francesco Agus - che, dato il periodo problematico, le istituzioni regionali, quindi istituzioni di rango costituzionale, decidessero di incrociare le braccia. Questo non sarebbe tollerabile e non sarebbe neanche giusto". Roberto Deriu, capogruppo del Pd, osserva: "Una volta che abbiamo accertato che il problema (dell'ordinanza, ndr) non ha dei confini certi, abbiamo ritenuto di far riprendere il lavoro di tutte le commissioni, dell'intero Consiglio, perché oggettivamente non si può sospendere la vita istituzionale per un tempo indefinito".
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