Per il gip che ha predisposto una nuova ordinanza nei confronti di Rosario Basile, ex patron della Ksm, "l'inganno che gli viene contestato è riconducibile a lui come concorrente morale dei fatti".
Secondo gli inquirenti, Basile avrebbe falsificato una prova a suo favore.
Il capo della
società di vigilanza è indagato per falso e frode processuale.
Secondo quanto accertato dai militari nell'ambito delle cause
civili inerenti al licenziamento di due ex dipendenti, Basile
depositava memorie difensive contenenti tabulati telefonici
rivelatisi falsi. Provvedimenti cautelari sono scattati anche
per i vertici della società: Francesco Di Paola, Filippo Basile
e l'ex vice questore Luigi Galvano. L'ex patron della Ksm era -
per il giudice - l'unico interessato a che si realizzassero "i
fatti illeciti". Dall'analisi su sim e scheda sd non emerge
nessun sms o messaggio whatsapp tra gli ex dipendenti che sono
stati poi licenziati. Per il giudice c'è stata una "grossolana
manipolazione dei file".
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