Gli avvocati Giovanni Rizzuti e Marco Giunta, difensori di Giuseppe Sansone, ammesso al regime degli arresti domiciliari dal Tribunale del Riesame di Palermo, precisano che "recenti notizie di stampa ed interventi ad opera di esponenti politici generano grande confusione ed allarmismo accostando la posizione del nostro assistito a vicende riguardanti altri casi.
Appare opportuno porre in evidenza che il signor Sansone si trova in attesa di giudizio e, come tale, risulta assistito dalla presunzione di non colpevolezza".
"Lo stesso non si trovava al regime penitenziario speciale di
cui all'articolo 41 bis e nei suoi confronti - proseguono - non
è stata mai anche soltanto ipotizzata una partecipazione al
sodalizio mafioso aggravata dal ruolo di capo o promotore".
"Sansone, quasi settantenne ed affetto da patologie, in
assenza, quindi, di esigenze cautelari di eccezionale rilevanza,
avrebbe dovuto per legge essere ammesso agli arresti
domiciliari, al pari di altri suoi coindagati in posizioni
analoghe", concludono.
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