L'eccezionale ritrovamento del monumentale muro della parodos meridionale, il corridoio di accesso al Teatro dal lato sud, in uno stato di perfetta conservazione su vari metri di altezza e in tutta la sua lunghezza, è uno dei ritrovamenti più importanti emersi dagli scavi archeologici appena conclusi nel sito di Halaesa Arconidea, a Tusa, nel Messinese.
La scoperta è stata effettuata dall'Università francese di
Amiens che ha animato il sito archeologico insieme alle
Università di Palermo e Messina in tre diverse missioni di
ricerca.
Il teatro, la cui fase visibile è forse da datare alla
fine del III secolo a.C., con l'imponente coronamento dei
contrafforti decorati, era una congiunzione tra le due colline
che costituiscono l'antica città di Halaesa.
Nella parte alta del teatro si è scoperto che il muro a
contrafforti che era stato solo in parte scavato da Carettoni
negli anni '50. Importanti conferme emerse anche a seguito delle
indagini condotte dall'Università di Messina; quello che si
pensava essere un altare si è scoperto essere una struttura per
abluzioni rituali legate al culto di Apollo. L'Università di
Palermo, invece, ha operato in due settori delle fortificazioni
orientali - la torre C e un'area all'interno della cinta muraria
- dove si trova una cisterna.
Le campagne di scavi sono state illustrati oggi alla presenza
dell'assessore regionale dei Beni culturali Alberto Samonà, del
direttore del Parco Archeologico di Tindari, Mimmo Targia, del
sindaco di Tusa, Luigi Miceli e dei rappresentanti delle tre
missioni di ricerca.
"E' importante segnalare - dice Samonà - la ripresa delle
attività di ricerca nel Parco archeologico di Tindari, grazie
alla fattiva azione del direttore, Mimmo Targia. Un'azione che
si collega a quella in corso in tutta la Sicilia e che ha visto
il riattivarsi delle campagne di scavi in quella che amo
definire la 'primavera dell'archeologia siciliana'. Questa
ripresa di attenzione verso la Sicilia e le presenze
archeologiche del Mediterraneo è il risultato di una strategia
complessiva del Governo regionale che sta puntando sui beni
culturali, e sull'archeologia in particolare, per rilanciare uno
sviluppo turistico-economico della Sicilia".
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