L'indagini sull'omicidio di un avvocato sullo sfondo di una città, denominata semplicemente S., che diventa imponente coprotagonista con la sua storia millenaria, gli scenari naturalistici e urbani, le ombre e le virtù.
Ma anche gli intrecci tra criminalità organizzata e pezzi delle istituzioni.
E' 'La città del vento', opera prima del
magistrato catanese Francesco Puleio, che firma il libro come
Pulejo dopo un errore tipografico che ha accolto e fatto
proprio, edita da Navarra editori. Il volume sarà presentato
domani, alle 17, al Palazzo della Cultura di Catania. Con
l'autore partecipano la docente di Pedagogia all'università di
Catania, Paolina Mulè, il procuratore aggiunto Ignazio Fonzo,
l'avvocato Antonio Fiumefreddo, e il giornalista Vittorio
Romano.
Il racconto si apre con un'omicidio: quello dell'avvocato e
politico Riccobono, brillante principe del foro della città di
S. che si trova in un'isola battuta dal vento di scirocco e
profumata da gelsomini e salsedini. Il delitto dà lo spunto a
un'inchiesta serrata in cui sarà compito di una squadra - il
commissario Santacroce, l'ispettrice Franca Lanza e il maggiore
Troga - a tentare di risolvere il 'giallo'. "La lettura -
sottolinea Francesco Puleio - potrebbe suscitare suggestioni nei
lettori, ma il racconto è tutto frutto della mia fantasia".
Fantasia che ha potuto 'sfruttare' l'ultradecennale esperienza
di magistrato di Puleio. Nato a Catania nel 1960, è entrato in
magistratura nel 1986, prima componente ed ora coordinatore
della Direzione distrettuale antimafia di Catania, dove ha
vissuto le più importanti indagini in materia di criminalità
organizzata e non solo. E rivestendo anche in passato il ruolo
di Procuratore capo di Modica
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