E' stato ricordato con una celebrazione eucaristica nella Chiesa della Magione di Palermo il Carabiniere Corazziere Calcedonio Giordano, ucciso alle Fosse Ardeatine il 24 marzo del 1944.
La Messa è stata officiata dal
cappellano militare della Legione Carabinieri Sicilia don
Salvatore Falzone alla presenza, tra gli altri, del comandante
della Legione Carabinieri Sicilia, generale Giuseppe Spina, del
comandante provinciale dei Carabinieri di Palermo, generale
Luciano Magrini, dell'Ispettore regionale dell'Associazione
nazionale Carabinieri Sicilia Ezio Buzzi, del presidente della
Corte d'appello di Palermo Matteo Frasca e dei nipoti di
Calcedonio Giordano, Maria Rosalba e Giovanni Di Salvo.
Nato a Palermo l'11 luglio 1916, Giordano si arruolò il 7
agosto 1936.
Dopo aver frequentato il corso presso la Legione
allievi di Roma, venne promosso carabiniere 'a cavallo' e venne
destinato alla Legione territoriale della Capitale. Grazie anche
alla sua prestanza fisica, ottenne il trasferimento nello
squadrone Carabinieri guardie del Re, i Corazzieri. Conseguito
il diploma di perito commerciale e iscrittosi alla facoltà di
Economia e commercio dell'università di Roma (dopo la morte gli
verrà conferita la laurea ad honorem dall'ateneo), nel settembre
del 1943 fu ammesso alla scuola allievi sottufficiali di
Firenze. Durante il viaggio di trasferimento per raggiungere
l'istituto di formazione apprese la notizia dell'armistizio.
Rientrato subito a Roma, si sottrasse il 7 ottobre 1943 alla
deportazione dei 2.500 Carabinieri che si rifiutarono di aderire
alla Repubblica Sociale Italiana. Nella Roma occupata dai
fascisti e dai tedeschi Calcedonio Giordan, entrò a far parte
del fronte clandestino di resistenza dei Carabinieri, costituito
dai militari dell'Arma sfuggiti ai rastrellamenti e alla
deportazione, aderendo alla 'Banda Caruso', dal nome del
generale in congedo Filippo Caruso.
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