Parte da Paternò una rivoluzione
nel segno della cooperazione culturale. Si chiama Memorie
ritrovate ed è una mostra unica nel suo genere perché porta per
la prima volta in una scuola siciliana, luogo simbolo di
educazione e crescita culturale, i beni archeologici restituiti
alla Soprintendenza di Catania nel 2019 grazie all'Archeoclub
d'Italia e conservati nei suoi depositi, frutto di un
ritrovamento casuale. Il progetto è primo in Italia insieme al
Liceo Tasso di Roma.
L'evento sarà presentato il 29 aprile alle 11 nell'aula
magna del liceo statale Francesco de Sanctis di Paternò. Nella
stessa occasione, docenti, archeologi e rappresentanti
istituzionali discuteranno "Il ruolo della scuola nella
promozione del patrimonio culturale". E' stato infatti grazie a
un lavoro sinergico tra la Soprintendenza ai Beni culturali di
Catania e l'associazione Archeoclub d'Italia con la sua sede di
Ibla Major di Paternò, che si è giunti all'esposizione tra le
aule del liceo. Obiettivo è quello di restituire al territorio
e alla collettività il patrimonio disseminato nelle tante
raccolte private o nei depositi dei musei evidenziando la
necessità di rendere fruibili questi beni e continuare a
sostenere il lavoro delle forze dell'ordine, impegnate ogni
giorno nella lotta contro i ladri di memoria.
L'iniziativa, prima in Sicilia, è stata resa possibile
grazie all'opera della Regione Siciliana che ha messo in atto la
Carta di Catania, una innovazione normativa, oggi esportata a
livello nazionale, che permette ai reperti trafugati e
recuperati di uscir fuori dai depositi ed essere esposti al
pubblico e, in particolare a Paternò, in una scuola.
All'archeologa Rosalba Panvini, docente accademica e già
soprintendente regionale e direttrice museale, è stata affidata
la direzione scientifica dell'operazione culturale mentre il
progetto museografico è dell'architetto Francesco Finocchiaro.
Il progetto è stato finanziato dall'Ars e dall'assessorato
regionale ai Beni culturali e all'identità siciliana, con il
patrocinio della Fondazione Federico II e dell'Archeolcub
d'Italia. La mostra sarà visitabile dal 29 aprile al 31 maggio.
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