Una vasta campagna di scavi
archeologici condotta in varie zone di Marsala ha portato alla
luce diverse testimonianze dell'antica Lilybeo. "Tanti
significativi reperti e nuovi dati - si legge in una nota del
locale Parco archeologico - sono venuti alla luce nei siti
urbani in cui la città di Marsala si sovrappone all'antica
Lilibeo.
Nelle aree del fossato punico (piazza Marconi/via Amendola) e
di vico Infermeria, nell'ambito di un progetto finanziato dal
dipartimento regionale dei Beni culturali, dal 22 febbraio sono
in corso indagini, condotte da Marco Correra, archeologo della
coop ArcheOfficina, con la direzione scientifica di Maria Grazia
Griffo, archeologa del Parco di Lilibeo, il cui obiettivo è
ricostruire le fasi storico-archeologiche di questo tratto del
poderoso sistema difensivo della città antica".
Un primo saggio è stato eseguito nell'area adiacente al
cosiddetto 'Ponte di roccia', costituito da uno sperone
rettangolare risparmiato già in età punica (IV sec. a.C.) e
aggettante dalla parete nord est del fossato. Questo ponte, che
probabilmente si completava con una struttura costruita (forse
lignea), attraversava il fossato conducendo nel punto più
elevato della città. La ricerca potrà fornire indicazioni per
comprendere la struttura originaria. Il fondo del fossato,
stando alle fonti storiografiche, dovrebbe raggiungere una
profondità di circa 12 metri. In questa prima fase, sono state
individuate le stratigrafie relative alla fase romana e tardo
romana (I-IV sec d.C.). Lo scavo proseguirà per raggiungere gli
strati relativi alla fase punica (IV sec. a.C.) e il fondo del
fossato. Gli scavi hanno finora restituito abbondante ceramica
di età romana e tardo romana: anfore, anforette, brocchette,
coppe e lucerne, sia di produzione locale che d'importazione
(terra sigillata africana).
Un secondo saggio si sta conducendo nell'area del fossato
sottostante il castello normanno-svevo, con l'obiettivo di
raggiungere le fondazioni del muro di cinta. "Lo scopo - si
sottolinea - è di raggiungere la trincea di fondazione del
castello, cercando così una conferma scientifica alla sua
datazione, e nello stesso tempo verificare l'eventuale presenza
di preesistenze relative a fortificazioni precedenti l'età
medievale. Allo stato attuale dello scavo sono stati raggiunti
gli strati relativi alla fase cinquecentesca, periodo nel quale
viene costruito l'adiacente bastione di San Giacomo
(quest'ultimo in buona parte abbattuto negli anni '60 per
costruirvi un moderno alto palazzo, ndr). I reperti restituiti
sono, infatti, relativi a ciotole, scodelle e brocchette
smaltate tardo e post medievali".
"Contestualmente - dice la direttrice del Parco, Anna Occhipinti
- si sta conducendo la pulitura archeologica dell'area
insediativa di vico Infermeria, una piccola porzione di abitato
d'età romana e medievale, ubicata tra il fossato e le
fortificazioni puniche. L'area si presentava in parte ricoperta
da interri moderni". E' previsto un Open day per "mostrare alla
città un'anteprima dei nuovi dati emersi dalle ricerche".
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