Con una originale mostra
antologica, il Teatro Biondo di Palermo rende omaggio alla
scenografa e costumista Santuzza Calì, che proprio quest'anno ha
raggiunto il traguardo dei novant'anni, vissuti intensamente tra
l'Europa e l'Italia al fianco di registi e artisti di grande
fama, a partire da Oskar Kokoschka, del quale è stata allieva e
poi assistente negli anni '60.
La mostra "Santuzza Calì - Acquerelli, bozzetti, figurini,
costumi", curata da Giovanna A.
Bufalini, Paola Tosti, Laura
Zanca, Giulia Barbera con la collaborazione della fondazione
Giorgio Cini di Venezia, si inaugura il 28 settembre alle ore
18 al teatro Biondo con la partecipazione dell'artista.
L'esposizione, che comprende bozzetti, figurini, foto, costumi,
documenti, resterà aperta fino al 29 dicembre.
Santuzza Calì artista, pittrice, costumista e scenografa,
tuttora attiva sulla scena internazionale, da circa tre anni ha
lasciato Roma e vive a Sperlinga, in provincia di Enna, luogo di
origine della sua famiglia.
Nipote della pittrice Pina Calì, notevole esponente della
pittura siciliana degli anni '30, e di Silvestre Cuffaro,
scultore dalla potente impronta etica, Santuzza ha mostrato da
subito spiccate qualità artistiche e pittoriche.
Giovanissima,
in anni in cui era raro vedere una ragazza siciliana viaggiare
in Europa e ricevere premi, agli inizi degli anni Sessanta, a
Salisburgo, Santuzza è stata allieva e poi assistente del
pittore austriaco Oskar Kokoschka, il quale per primo le
pronosticò che si sarebbe occupata di teatro.
Successivamente, a Roma, ha incontrato Emanuele Luzzati,
Alessandro Fersen e Aldo Trionfo, che l'hanno introdotta al
teatro e con i quali è nato un sodalizio durato una vita. A
cominciare dal Golem di Alessandro Fersen, nel 1969, Santuzza
Calì ha collaborato come costumista e scenografa con i maggiori
registi, attori e direttori d'orchestra a livello
internazionale. I suoi lavori sono stati esposti in numerose
mostre, e alcune sue opere fanno parte della Frick Collection di
New York. Recentemente tutto l'archivio dei suoi disegni,
bozzetti, figurini e documenti è stato acquisito dall'Istituto
per il teatro e il melodramma della fondazione Giorgio Cini di
Venezia.
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