"Rafforzare e migliorare in
tutte le città i servizi di raccolta differenziata domiciliare,
soprattutto a Palermo e Catania, che sono le principali
responsabili della crisi delle discariche e dell'abbassamento a
51,4% della media regionale dei rifiuti differenziati. Dotare
al contempo tutti i comuni di impianti per il riciclo e il
riuso dei materiali riciclati e per il trattamento dei rifiuti
organici, oggi in Sicilia non sono presenti in tutte le
province". Sono queste per la Cgil Sicilia le "priorità per una
corretta costruzione e gestione del ciclo integrato dei rifiuti"
che, secondo il sindacato, "il governo regionale non coglie con
un piano regionale che va pertanto modificato".
Sull'argomento la Cgil ha tenuto una manifestazione regionale
davanti alla sede di Kalat impianti, a Grammichele, luogo
considerato "simbolo di ciò che è possibile fare, ma anche delle
inadempienze della regione e degli interessi malavitosi che si
addensano attorno alla gestione dei rifiuti".
"La Sicilia è in perenne emergenza - ha detto il segretario
generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino - e il governo
regionale propone un piano rifiuti che sembra concepito solo per
mettere in funzione gli inceneritori, che non saranno costruiti
almeno prima di cinque anni. E invece di seguire il percorso
virtuoso tracciato dell' Ue secondo il quale solo il 10% dei
rifiuti deve andare in discarica o in inceneritore, cioè la
frazione residuale non altrimenti trattabile decide anche di
ampliare le discariche".
Il segretario della Cgil regionale ha aggiunto che "questo
piano non innesca alcun percorso virtuoso di una possibile
economia circolare, non darà buona occupazione, non renderà più
vivibile il nostro territorio. Dà la stura a battaglie
ideologiche senza avere peraltro la dignità di disegnare una
soluzione credibile al problema dei rifiuti. Rischia insomma di
essere un flop".
Il segretario confederale regionale Francesco Lucchesi ha
detto che "a fronte della carenza di impianti di smaltimento e
recupero in particolare nelle province di Messina, Catania,
Siracusa e Ragusa il piano del governo regionale prevede ne
siano realizzati 13. Peccato però che non si ha alcuna notizia
sulla loro effettiva realizzazione. Nel piano in questione - ha
aggiunto Lucchesi - non viene indicato come procedere per
rispettare gli obiettivi di recupero e riciclaggio, lo stesso
piano è invece molto preciso quando si parla degli inceneritori.
Le indicazioni dell'Europa insomma non vengono seguite puntando
l'attenzione solo sulla parte finale del percorso di gestione
dei rifiuti e tralasciando che se non si superano queste
criticità sarà difficile per quanto riguarda i rifiuti vedere la
luce in fondo al tunnel".
All'iniziativa della Cgil hanno partecipato sindaci del
comprensorio, cittadini, lavoratori. Quelli di Kalat impianti,
preoccupati per l'imminente fine al 31 dicembre della cassa
integrazione e per lo stallo, benchè finanziata, della
ricostruzione della parte dell'impianto andato in fumo tre anni
fa.
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