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Il genio mutevole di Picasso in mostra a Palermo

Il genio mutevole di Picasso in mostra a Palermo

In mostra a Palazzo Reale 84 opere del grande artista spagnolo

PALERMO, 11 dicembre 2024, 14:42

Redazione ANSA

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Arriva a Palermo quel genio di Pablo Picasso, che intreccia in modo imprescindibile le sue opere e la sua biografia. Palazzo Reale mette in mostra, fino al 4 maggio 2025, un corpus di 84 opere dell'artista alla continua ricerca di forme nuove di espressione visiva. "Mi sveglio neoclassico e mi addormento neocubista", diceva per descrivere la sua mutevolezza di uomo e di artista.
    Le opere in mostra a Palermo ("Celebrating Picasso") sono dipinti, litografie, linoleografie, acquetinte, acqueforti, ceramiche, puntesecche nelle tematiche più vicine al pittore. Di grande interesse, inoltre, fotografie rappresentative della sua vita intima e lavorativa, realizzate da David Douglas Duncan, il principale fotografo di Picasso, che nel 1956 ottenne dal maestro l'accesso al suo studio e ai suoi spazi. Lo foto di Duncan sono una mostra nella mostra. Ritraggono, tra l'altro, Picasso come un padre premuroso che gioca con i figli e come un uomo affettuoso in compagnia della sua ultima moglie Jacqueline.
    L'esposizione è organizzata dalla Fondazione Federico II, presieduta da Gaetano Galvagno, in collaborazione con il Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster. Prestiti giungono anche dal Museo Picasso di Antibes, dal Mart (Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto), dalla galleria La Nuova Pesa di Roma, oltre a prestiti di collezioni private. Si è voluto così celebrare il cinquantesimo anniversario dalla morte del maestro, l'8 aprile 1973 a Mougins, "La mostra - ha detto Galvagno - non vuole essere un semplice omaggio al maestro. Cerca piuttosto di fornire impulsi che consentano un approccio critico e contemporaneo all'artista e al suo genio".
    L'esposizione è frutto di un progetto a cui Olivier Widmaier Picasso, nipote dell'artista collegato da Miami, attribuisce una "visione chiara e ambiziosa". "Non si tratta - sottolinea - di un approccio generalista, in cui il visitatore rischia di perdersi ma di un sottile equilibrio delle opere presentate.
    Picasso osservava la cultura italiana, che alimentò il suo periodo neorealista dopo il cubismo e prima del suo stesso surrealismo". Il tema della pace, raffigurato nella celebre "Paloma", ricorre in alcune delle opere esposte a Palermo. Il mito della colomba come simbolo di pace rappresentò una svolta. Si cominciò a tracciare, nella produzione di Picasso, nella primavera del 1949 su sollecitazione dell'amico scrittore Louis Aragon alla ricerca di un simbolo per il Congresso degli intellettuali per la pace che si sarebbe tenuto a Parigi. La litografia diede l'avvio a una iconografica "marcia trionfale": Picasso continuò a produrne copie con diverse varianti. E Paloma divenne anche il nome della seconda figlia che l'artista ebbe da Françoise Gilot.
    Ritratti di bambini, zoo, paesaggi, la corrida sono gli altri temi presenti nelle opere esposte a Palazzo Reale. La mostra ospita anche tre video. Uno è il messaggio di Olivier Widmaier Picasso. L'altro è una video-intervista a Markus Müller, direttore del Kunstmuseum Pablo Picasso di Münster, che è anche curatore della mostra. Il terzo è un video-documento storico con scene originali di Picasso a lavoro, concesse dalla Mediateca di Bologna. A Palermo è invece venuto, alla presentazione della mostra, Jean Louis Andral, direttore del Museo Picasso di Antibes interamente dedicato all'artista spagnolo.
    Il catalogo curato dalla Fondazione Federico II racconta il processo creativo del pittore. Una fotografia di Michel Sima ritrae Picasso mentre dipinge "Pescatore seduto con berretto".
    La trasformazione del dipinto è indicativa di un metodo: Picasso rimodellava le opere durante la creazione.
   

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