"Aldo e la sua memoria vengono onorati con questa prestigiosa intitolazione.
Ad Aldo viene restituita dalla società civile la dignità calpestata da una incomprensibile violenza che ha dovuto subire il 14 febbraio di 5 anni fa".
Lo ha detto oggi Rosario Naro, il papà di Aldo,
presente a Cefalù con la moglie Anna Maria, al quale è stato
dedicato il reparto con i rinnovati laboratori di emodinamica ed
elettrofisiologia cardiaca dell'ospedale 'Giglio'. Il sogno di
Aldo Naro, giovane medico il cui sogno era quello di diventare
cardiologo, venne spezzato il 14 febbraio 2015, a soli 25 anni,
nel corso di una serata di Carnevale in un locale di Palermo
culminata con una violenta rissa della quale restò vittima.
Aldo Naro, era nato ad Atriplada (Av) e dopo aver trascorso
l'infanzia e l'adolescenza tra la provincia di Avellino (per la
professione del papà, ufficiale dell'Arma e oggi generale in
quiescenza) aveva terminato gli studi a San Cataldo (Cl).
Conseguita la maturità era stato ammesso al primo anno di
Medicina e Chirurgia. Completati gli esami poco prima dello
scadere dei canonici sei anni, era riuscito ad ottenere il
sospirato titolo della propria tesi in cardiologia, condizione
necessaria per l'accesso all'omonima scuola di specializzazione.
Nel luglio 2014 aveva discusso la tesi ed era stato proclamato
dottore in medicina e chirurgia con 110, la lode e la
partecipazione al premio 'Albanese'. Aveva già superato l'esame
di abilitazione all'esercizio della professione medica e il 25
febbraio 2015 avrebbe dovuto giurare nelle mani del presidente
dell'Ordine di Medici di Caltanissetta, ma ciò non avvenne
perché 11 giorni prima durante una festa in discoteca a Palermo
"più mani assassine e feroci - scrive la famiglia nella
biografia - fermano il suo cuore nobile e generoso nel modo più
barbaro e vigliacco". Aldo Naro ha conseguito l'iscrizione
all'Albo dei medici alla memoria.
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