Sono stati 158 gli interventi di chirurgia generale e urologica eseguiti su pazienti oncologici alla Fondazione Giglio di Cefalù in un solo mese, tra il 16 marzo e il 16 aprile, dalla chiusura delle sale operatorie alle procedure in elezione per il contenimento del Covid-19.
“Abbiamo dato continuità assistenziale, in linea con le disposizioni regionali – dice il presidente della Fondazione Giglio Giovanni Albano – e una risposta sanitaria altamente qualificata a pazienti oncologici provenienti da varie parti della Sicilia.
Interventi proprio per le problematiche oncologiche, non
rinviabili”. “Sono state effettuate principalmente procedure di
chirurgia oncologica maggiore – hanno spiegato i responsabili
dell’unità di urologia, Francesco Curto e di chirurgia
oncologica Goffredo Arena – eseguite con tecnica mininvasiva
laparoscopica che ha consentito di ridurre le degenza media a
soli tre giorni. Un dato importante – hanno sottolineato - per
limitare, in questo periodo, lo stress psicologico dei pazienti
che non possono ricevere, in ospedale, il conforto dei
familiari”. Curto ha rivolto anche un apprezzamento “al
personale infermieristico e agli operatori socio sanitari per la
dedizione e l’attenzione con cui si sono dedicati ai pazienti”.
Da oltre una settimana, con l’attivazione del laboratorio di
biologia molecolare, tutti i pazienti in fase di pre-ricovero,
vengono sottoposti al tampone rino-faringeo e solo all’esito
ricoverati.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA