E' stato sviluppato anche alla Fondazione Giglio di Cefalù il Siponimod, un nuovo farmaco in grado di ritardare l'avanzare della disabilità fisica e dare benefici cognitivi ai pazienti affetti dalla sclerosi multipla, secondariamente progressiva.
Lo studio, presentato in forma solo elettronica sulla prestigiosa rivista 'Neurology' in occasione del convegno annuale dell'American Academy of Neurology che avrebbe dovuto svolgersi a Toronto (evento sospeso per l'emergenza Covid-19), ha dimostrato un significativo rallentamento della progressione della disabilità e mantenimento delle capacità cognitive dopo 5 anni di trattamento su una popolazione di quasi 900 pazienti.
Tutti pazienti provenienti
dallo studio 'Expand' a cui il centro sclerosi multipla di
Cefalù ha partecipato. "Circa un quarto dei pazienti affetti
dalla forma più frequente di sclerosi multipla - rileva Luigi
Grimaldi, responsabile del centro regionale della sclerosi
multipla di Cefalù e investigatore principale dello studio
'Expand' - entro 10 anni dall'esordio della malattia smette di
avere attacchi e comincia lentamente a progredire. Questa
progressione fino ad oggi non ha mai avuto un farmaco in grado
di rallentarla, lasciando i pazienti in uno stato di impotenza e
di ricerca infruttuosa di alternative non mediche, costose,
spesso pericolose e soprattutto inutili. La pubblicazione dei
dati sul 'Siponimod' - prosegue Grimaldi - fa prevedere che il
processo di approvazione da parte delle agenzie internazionali
Fda ed Ema possa essere rapido e che anche l'Aifa italiana possa
approvarne l'uso nell'arco di qualche mese". Il Centro sclerosi
multipla di Cefalù prosegue nella sua attiva ricerca di nuove
terapie: "Nonostante le difficoltà connesse con le attuali
restrizioni sociali - rileva Luigi Grimaldi - sono in corso di
avvio ben 4 nuovi studi per verificare l'efficacia di farmaci
per le forme avanzate di sclerosi multipla (studio O'HAND) e di
nuovi farmaci, anche appartenenti a nuove categorie
farmacologiche".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA