La Fondazione Istituto G.
Giglio di Cefalù è stata scelta per guidare circa dieci, tra i centri neurologici più avanzati d'Italia, nello sviluppo dello studio O'HAND che coinvolge pazienti con la sclerosi multipla primariamente progressiva in fase avanzata.
"Lo studio O'Hand è un protocollo - ha spiegato il responsabile
dell'unità operativa di neurologia, Luigi Grimaldi - in cui
l'anticorpo monoclonale ocrelizumab, già approvato in Italia per
la cura della sclerosi multipla recidivante remittente (SM RR) e
primariamente progressiva (SM PP) con attività radiologica
d'infiammazione cerebrale, verrà somministrato a pazienti
affetti da SM PP in fase avanzata (specialmente a carico degli
arti inferiori) nel tentativo di impedire il coinvolgimento
ascendente delle loro braccia e indipendentemente dalla presenza
o meno di infiammazione cerebrale.
"Questo studio - ha aggiunto Grimaldi che è anche il
responsabile centro per la diagnosi e cura delle malattie
demielinizzanti di Cefalù - è particolarmente importante perché
è rivolto a una fascia di pazienti che finora non ha trovato
alcun trattamento per questa forma puramente degenerativa della
SM in cui gli ormai numerosi e potenti farmaci antinfiammatori
disponibili (oltre una ventina) non possono agire per mancanza
del substrato patologico. La degenerazione (tecnicamente
chiamata apoptosi) non è infatti infiammatoria e si è rivelata
negli ultimi decenni come il "Sacro Graal" della biologia umana:
nessuno sa come decifrarla o è riuscito a trovare un modo per
affrontarla".
Soddisfatto il presidente della Fondazione Giglio, Giovanni
Abano, per la scelta della Neurologia dell'Istituto di Cefalù
quale guida di uno studio internazionale come l'O'Hand. "Scelta
- ha detto Albano - che conferma la qualità dell'assistenza che
viene fornita dall'Istituto e premia l'indirizzo di puntare
all'eccellenza sanitaria per contribuire alla riduzione della
mobilità passiva ma soprattutto per poter offrire ai pazienti
con SM PP siciliani un farmaco altrimenti di non semplice
ottenimento".
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