A Palermo, l'arte contemporanea si misura con l'antico.
Dopo quarant'anni di abbandono, la Chiesa della Mazza in via Maqueda viene restituita idealmente alla città oggi alle ore 20, con la sua quadreria seicentesca recuperata che dialoga con due opere dell'artista di origini rumene Adrian Ghenie sistemate nelle due cappelle poste ai lati dell'altare principale.
Per l'occasione è in programma un
Concerto su musiche di Bach, Massenet e Mascagni dei violinisti
Giovanni Andrea Zanon col suo Guarneri del Gesù e Riccardo
Porrovecchio, Laura Vitale all'arpa.
Il tema delle due pale d'altare sono i nuovi martiri: padre Pino
Puglisi, ucciso alle spalle perché l'assassino non riuscì a
guardarlo in viso, e i 22 cristiani crocifissi dallo Stato
Islamico. Ghenie rilegge l'iconografia sacra, rendendola
drammaticamente attuale. I suoi riferimenti sono i grandi quadri
sacri del Rinascimento, ma soprattutto del Manierismo con quelle
scene mosse e le figure eccentriche tracciate da colori intensi
che rimettono in discussione la classicità. Ne "La
Crocifissione", l'uomo legato alla Croce indossa una tuta di
marca e il suo torturatore va verso un grumo arancione come le
tute dei prigionieri condannati a morte dallo stato islamico,
una sinfonia di grigi circonda l'azione e si armonizza con i
cromatismi predominanti nella Chiesa. Ne "Il martirio di padre
Pino Puglisi", invece, l'artista ripropone lo storico incontro
fra Bene e Male ispirandosi al "Sant'Agostino e il diavolo" di
Michel Pacher conservato alla Alte Pinakothek di Monaco.
L'assassino è un diavolo contemporaneo con un bomber giallo,
condannato a ripetere per sempre il suo atto criminale contro
padre Puglisi, che porta sulle spalle Gesù Bambino e benedice il
suo uccisore.
La realizzazione delle 'Cappelle Ghenie' è un progetto di
valenza sociale e culturale, ideato da Alessandra Borghese,
grazie al lavoro del direttore dei Beni culturali
dell'Arcidiocesi di Palermo padre Giuseppe Bucaro, che spiega:
"Non possiamo continuare soltanto a raccontare il passato,
l'arte sacra ha una tradizione millenaria, ma la Chiesa deve
anche produrre arte contemporanea da consegnare al futuro".
La Chiesa della Madonna del Soccorso o della Mazza - dalla
tradizione molto cara al popolo palermitano che vede la Vergine
Maria impugnare una mazza contro il diavolo - fu costruita nei
primi anni del XVII secolo, subito dopo la realizzazione della
Strada nuova, oggi Maqueda. Contiene opere di pregio tutte
restaurate di recente: "Il Giudizio universale" di Filippo
Paladino e "San Giuseppe", "San Girolamo", "Sant'Antonio" dello
Zoppo di Gangi, quadri che dialogano con le pale d'altare di
Gheni per raccontare un percorso di salvezza che dai secoli
passati giunge intatto fino a noi con un linguaggio che si
modifica e si adegua ai nostri tempi.
Da questa esperienza nasce la Fondazione Ghenie Chapels.
Mecenatismo per l'arte, presieduta dalla stessa Alessandra
Borghese, anima del progetto, una visione che costituisce una
tradizione secolare nella storia della famiglia della presidente
della Fondazione. Nel futuro della Chiesa della Mazza, oltre che
essere un luogo aperto al culto come deciso dall'Arcidiocesi,
c'è l'ambizioso obiettivo di diventare un sito di pellegrinaggio
ecumenico dell'arte contemporanea. E questo grazie alle
'Cappelle Ghenie', realizzate per creare un nuovo immaginario
che si confronti con i tempi immutabili dell'Eternità.
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