Il reddito medio dei 13.680 dottori
commercialisti iscritti alla Cassa di previdenza di categoria al
di sotto dei 40 anni (dichiarato nel 2023) in riferimento al
2022, "si attesta a quasi 41.000 euro, il volume d'affari,
invece, raggiunge gli oltre 65.000 euro", sempre in media. Lo si
legge nel sondaggio effettuato dallo stesso Ente pensionistico
presieduto da Stefano Distilli, rivolto ai giovani associati, e
diffuso stamani in occasione della presentazione della sesta
edizione del Reputational report, a Roma.
"Da inizio carriera fino a 40 anni, il reddito medio cresce di
oltre quattro volte, passando da oltre 13.000 a quasi 58.000
euro, per quanto riguarda, invece, il volume d'affari medio si
registra una crescita pari a quasi sei volte", si specifica.
A seguire, si evidenzia, "per 6 giovani su 10 le aggregazioni
professionali in studi associati, o Stp (Società tra
professionisti) rappresentano un'opportunità per potenziare la
capacità consulenziale in un'ottica multidisciplinare".
L'indagine rivela come, "nei prossimi anni, le specializzazioni
emergenti saranno start-up, mercato internazionale ed economia
dell'ambiente che sono destinate a completare le "tradizionali"
attività economiche giuridiche di studio".
Per quanto riguarda il successo professionale, i giovani dottori
commercialisti pensano "sia prioritaria la tutela
dell'equilibrio vita-lavoro (73%), seguito dalla capacità di
fare network (53,6%) e dalla valorizzazione di diverse
esperienze e competenze (45%)", poi "per quasi sette
professionisti su dieci l'intelligenza artificiale rappresenta
un'opportunità professionale", che "favorirà un miglioramento
dei processi lavorativi interni allo studio (77,3%), nello
specifico l'automazione dei processi contabili (85,8%)", si
legge ancora nel sondaggio della Cdc.
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