Un futuro (lavorativo) più roseo per una 'fetta' prevalente dei giovani dottori commercialisti italiani: il 60%, infatti, "ritiene che la sua condizione lavorativa sia in miglioramento", così come la maggior parte degli intervistati ha espresso soddisfazione per le misure assistenziali messe a disposizione dalla propria Cassa previdenziale (Cdc). È quanto affiora dalla lettura del sondaggio "Impatto giovani. Prospettive attuali e sfide future", rivolto agli iscritti under40 e pubblicato oggi in occasione della presentazione, al cinema Barberini di Roma, della sesta edizione del 'Reputational report' dell'Ente pensionistico privato presieduto da Stefano Distilli.
Al 31 dicembre dell'anno passato, recita il dossier, gli associati alla Cdc con meno di 40 anni sono 13.680 (costituiscono il 18,7% del totale della platea di assicurati, che conta 73.307 professionisti). La regione con la percentuale più alta di giovani è il Trentino Alto-Adige (il 25% del totale), e le iscritte under40 sono 6.239 e rappresentano il 46% del dato complessivo nazionale, "confermando - segnala l'Ente - la tendenza a un progressivo riequilibrio in termini di composizione per genere della professione".
"In questi ultimi anni - afferma Distilli - è in atto una doppia transizione, digitale ed ecologica, la causa di importanti e veloci cambiamenti che hanno un'incidenza non solo a livello tecnologico, ma anche socioeconomico sull'intero sistema Paese. Questa evoluzione coinvolge anche il mondo delle libere professioni e, in particolare, quello dei dottori commercialisti".
Perciò, prosegue, "la Cassa ha realizzato un sondaggio per approfondire la comprensione del panorama attuale al fine di interpretare i bisogni della categoria, continuando a orientare e a sostenere i propri iscritti con una particolare attenzione verso la componente più giovane, che è chiamata - più di tutti - ad affrontare le sfide future", conclude il presidente della Cdc.
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