Mai così tanta pioggia,
concentrata in due giorni, dal 1961, su tutti i bacini
dall'Idice al Montone in Emilia-Romagna, superiore alla pioggia
dei due eventi estremi di maggio 2023 (presi singolarmente). È
quanto emerge dal rapporto preliminare pubblicato dall'Agenzia
regionale per l'ambiente (Arpae) in riferimento all'ultimo
evento estremo che ha colpito la regione, del 17-19 settembre,
con i conseguenti allagamenti nelle province di Bologna, Ravenna
e Forlì-Cesena.
L'analisi illustra i quantitativi delle piogge generate dal
ciclone mediterraneo Boris, che sono stati superiori a ognuno
degli eventi consecutivi che hanno interessato gli stessi
territori a maggio 2023. Il valore massimo di pioggia cumulata
nell'intero evento viene localizzato a San Cassiano sul Lamone,
con 360 mm complessivi, di cui 285 mm caduti in sole 24 ore il
18 settembre. Le piogge hanno causato rapide onde di piena in
tutti i bacini del settore centro-orientale della regione (in
particolare Idice, Senio e Lamone), con livelli ampiamente
superiori alla soglia 3 (in alcuni tratti per oltre 10 ore),
localizzate esondazioni, sormonti e rotte arginali. Decine le
frane. Queste piogge estreme, si legge, "sono state generate dal
ciclone mediterraneo Boris che ha avuto un'evoluzione
complessa". Per gli esperti è "più che plausibile che il
carattere estremo delle piogge osservate tra il 17 ed il 19
settembre sia da attribuire in parte alle prolungate anomalie
termiche in atto ormai dal 2023, che ad agosto erano
complessivamente pari a 3 deviazioni standard rispetto alla
climatologia recente".
Nel rapporto anche un confronto con le due alluvioni di
maggio 2023. Si evidenzia, per glia analisti, "il carattere
estremo dell'evento del 17-19 settembre 2024". Intanto la
pioggia in 48 ore di settembre è stata la massima dalla serie
storica del 1961. Poi gli eventi di piena hanno raggiunto valori
massimi al colmo paragonabili a quelli raggiunti nell'evento del
17-18 maggio 2023 e su alcuni affluenti anche superiori.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA