"Ringrazio Pupi Avati con cui
condivido la bolognesità e di aver vissuto un momento
particolare della sua vita in cui ha mostrato di essere
totalmente interdisciplinare: è stato dichiarato qualche giorno
fa dottore, un giovanissimo dottore in italianistica, è stato
proclamato tale per essere un raffinato esegeta delle fonti
proiettate in una dimensione di grande attualità". A dirlo è
stata la ministra dell'Università Anna Maria Bernini
intervenendo agli Stati generali della diplomazia culturale, in
corso a Matera, presente il regista sul palco. "Noi ti
consideriamo il vero ambasciatore della cultura italiana nel
mondo, capace di rappresentare non solo l'estetica del bello ma
i nostri valori; la bellezza è bella se intrisa di valori,
ideali, principi", ha detto la ministra, aggiungendo, con
ironia, che il regista, che la interrompeva mentre parlava "è
dotato di una certa prepotenza".
"E' proprio con la capacità di unire arte e tecnologia che
riusciamo ad essere grandi", ha spiegato Bernini. "Per capire il
futuro bisogna passare per l'Italia vogliamo unire arte,
tecnologia e innovazione, vogliamo tenerle insieme come fanno le
accademie ed i conservatori dove si trova l' Ia, la realtà
aumentata, le stampanti in tre D. Vogliamo portare una città
della Scienza in Sardegna e lo vogliamo fare perchè crediamo che
siamo un coacervo che può creare effetti nel mondo. Noi siamo
una super potenza culturale dotata di super poteri come
messaggeri di pace, voi siete i primi detonatori di questi super
poteri", ha concluso, rivolta alla platea.
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