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La difesa di Chiara Ferragni deposita una memoria ai pm

La difesa di Chiara Ferragni deposita una memoria ai pm

'Nessuna truffa, accusa va archiviata'.Decisione entro fine anno

MILANO, 25 novembre 2024, 20:43

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Arriverà domani sul tavolo dei pm di Milano la memoria difensiva, redatta dai suoi legali, con cui Chiara Ferragni punta a cancellare l'accusa di truffa aggravata per i noti casi del pandoro "Pink Christmas" e delle uova di cioccolato di Pasqua "Dolci Preziosi".
    In queste ore, infatti, i legali della influencer, gli avvocati Giuseppe Iannaccone e Marcello Bana, hanno lavorato al deposito dell'atto difensivo, preparato in queste settimane e che potrà essere valutato da domani dai pm. La difesa, in sostanza, punta ad ottenere dalla Procura una richiesta di archiviazione delle accuse, sostenendo che Ferragni non ha commesso alcuna truffa, ha già chiuso il fronte amministrativo di quelle vicende e ha effettuato versamenti, nel frattempo, all'ospedale Regina Margherita di Torino e all'associazione "Bambini delle fate". I difensori hanno sempre ribadito che "questa vicenda non ha alcuna rilevanza penale e i profili controversi sono già stati affrontati e risolti" davanti all'Autorità garante della concorrenza e del mercato.
    In più, nella memoria molto articolata della difesa, da quanto si è saputo, si contesta anche la procedibilità della presunta truffa in assenza delle querele di singoli consumatori (non basta il Codacons come parte offesa). I pm, infatti, hanno proceduto d'ufficio contestando l'aggravante della minorata difesa dei consumatori in quanto la presunta truffa sarebbe stata commessa su piattaforme on line.
    Spetterà all'aggiunto Eugenio Fusco e al pm Cristian Barilli, che hanno coordinato le indagini del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf, chiuse ad ottobre, decidere se disporre, entro fine anno, la citazione diretta a giudizio per Ferragni, per il suo ex collaboratore Fabio Damato, per Alessandra Balocco, amministratore delegato dell'azienda piemontese, e per Francesco Cannillo, presidente di Cerealitalia-ID. Anche dagli altri indagati sono attese memorie difensive.
   

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