(dell'inviato Domenico Palesse)
I cassettoni della sala rotte
custodiscono le mappe di ogni angolo del mondo. Sugli scaffali,
rigorosamente a prova di onde, sono ordinati libri e manuali per
poter tracciare il miglior viaggio possibile. Qui, tra compassi
e righelli, si respira la magia dell'arte nautica, si decide
quale sarà il tragitto che seguirà la "nave più bella del mondo"
per raggiungere i porti del suo tour mondiale. A guidare il
cosiddetto 'team di navigazione di precisione' è Gabriele
Demurtas, l'ufficiale di rotta responsabile del 'viaggio'
dell'Amerigo Vespucci. Disegna le mappe, calcola i percorsi e
programma l'itinerario sulla scia dell'esploratore e cartografo
di cui la nave su cui è imbarcato porta, orgogliosamente, il
nome.
Le 'tela' su cui opera è una mappa nautica attraverso cui
stabilire quale sia il miglior percorso per raggiungere la
prossima destinazione. "Seguiamo tre principi generali - spiega
Demurtas -, quello della facilità, della brevità e della
sicurezza". Che sia Mumbai o Singapore, Darwin o Tokyo, ogni
rotta ha le sue caratteristiche e le sue peculiarità. Ogni area
va studiata nei dettagli, dalle profondità agli ostacoli in
mare, tenendo presente anche venti e moti ondosi. Per questo sul
tavolo della sala rotte finiscono anche le "pilot charts", mappe
dedicate proprio all'intensità e alla direzione dei venti per
ogni mese dell'anno. "Lavoriamo sulle rotte con molto anticipo -
aggiunge l'ufficiale -, in modo da farci trovare pronti per
qualunque evenienza. Ogni giorno, poi, aggiorniamo il comandante
nel nostro briefing quotidiano". Ma gli imprevisti, ovviamente,
sono dietro l'angolo. "Dopo Tokyo - racconta l'ufficiale -
abbiamo incontrato dei tifoni e abbiamo dovuto evitarli,
calcolando rotte diverse da quelle precedentemente disegnate in
modo da navigare in sicurezza".
Tra timoni e bussole, coordinate e mappe digitali, anche le
plance di poppa e di prora svolgono un ruolo fondamentale per le
rotte della nave scuola, in particolare nelle manovre di
avvicinamento al porto. "Da qui abbiamo una visuale completa del
percorso che siamo seguendo - sottolinea Demurtas -. Possiamo
apportare aggiustamenti e coordinare tutte le manovre
necessarie. Accanto al navigator c'è il comandante, mentre due
persone sono di vedetta alle girobussole e un altro è
l'operatore alla carta". Un lavoro minuzioso, di squadra, per
poter coordinare ogni singolo movimento di una nave da 101
metri, con una storia lunga 93 anni.
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