Metal detector agli ingressi degli
istituti scolastici per arginare il fenomeno preoccupante che
vede giovani e giovanissimi andare in giro armati. A chiederlo,
più volte, racconta in una intervista al Mattino, è stata la
preside di una scuola napoletana che si trova nel quartiere di
Ponticelli. La dirigente scolastica dell'istituto tecnico
tecnologico "Marie Curie" Valeria Pirone, spiega che in diverse
occasioni gli studenti sono stati trovati in possesso di
coltelli e che, ormai, "l'uso delle armi tra i ragazzi e diffuso
a tutti i livelli, anche in famiglier per così dire
'insospettabili'".
"Tante volte - sottolinea Pirone - ho invocato la necessità
di installare dei metal detector... ho avuto un incontro in
prefettura su questa e su altre questioni in merito alla
sicurezza e ho chiesto di potenziare i controlli delle forze
dell'ordine... dovevamo partire lo scorso settembre... finora
abbiamo avuto dei controlli solo per possesso di droga.
Aspettiamo, siamo fiduciosi". La dirigente dice di avere anche
sequestrato armi da taglio ai suoi studenti dopo essere venuta a
conoscenza che alcuni mostravano i coltelli "a mò di minaccia" e
spiega che nella sua scolaresca figurano anche ragazzi finiti
sotto processo per avere accoltellato i compagni: "non ci
stanchiamo di lottare - afferma - e di insegnare loro la giusta
via".
Intanto, presso il tribunale dei minorenni di Napoli, nasce
un collegio ad hoc proprio per giudicare per direttissima i
ragazzini armati. Una svolta dell'autorità giudiziaria
partenopea, impressa da Paola Brunese che presiede il nuovo
organismo. La decisione è frutto dell'interpretazione di una
norma del 1992. "Meno burocrazia - spiega il magistrato al
Mattino - meno passaggi a vuoto: per essere efficace, la
macchina della giustizia deve essere anche spedita".
In sostanza si tratta di una risposta immediata alla
diffusione delle armi tra i giovanissimi, e anche un efficace
meccanismo per evitare che i fascicoli su questo crescente
fenomeno rimangano accatastati negli scaffali. Com'è noto, tra
Napoli e provincia, nei weekend si registra un aumento dei
sequestri che genera solo un mare di burocrazia e poche efficaci
risposte al fenomeno.
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