Sette storie di donne che ce l'hanno fatta.
Hanno subito abusi psicologici, avuto rapporti con uomini manipolatori, narcisisti, possessivi, spesso senza rendersene conto, finendo in un vortice di dipendenza affettiva, ma si sono salvate.
Ecco le 'Sopravvissute' di Matilde D'Errico, ideatrice e autrice di 'Amore criminale', che dal 9 settembre sarà anche conduttrice, in seconda serata su Rai3, del suo nuovo programma.
Un faccia a faccia di 20 minuti con sette donne di tutta Italia, di diversa età, estrazione sociale e professione, che andrà in onda dopo 'Amore criminale', condotto per la seconda stagione da Veronica Pivetti. "Sarà una sorta di staffetta. Una serata tematica" dice all'ANSA Matilde D'Errico. "Sopravvissute è' uno spin off di Amore criminale. Ci pensavo da un paio d'anni. Sono importanti le testimonianze di donne che ce l'hanno fatta, danno speranza. Volevo allargare - spiega - il tema di 'Amore criminale' dove raccontiamo la violenza fisica, il femminicidio. Qui la questione è psicologica, più pericolosa e subdola. In fondo è un racconto in controluce anche di certi uomini". La prima puntata è dedicata a un caso di molestie sul lavoro.
"Quello di Giorgia, caporale maggiore dell'esercito italiano.
Una delle prime donne a entrare nelle Forze Armate, il suo sogno di bambina, che ha subito diverse molestie. La più grave da parte di un superiore che poteva essere suo padre. Lei decide di denunciarlo e viene in qualche modo mandata a casa dall'esercito italiano" spiega l'autrice-conduttrice. Poi c'e' la storia di Ljuba che incontra in palestra un uomo. Lei è molto atletica, sportiva, ha un problema ad una gamba, lui la spinge ad operarsi e la trascina in un film horror. Una specie di 'Misery non deve morire' al contrario" dice la D'Errico che per realizzare 'Sopravvissute' si è molto documentata. "Ho fatto letture specifiche, ho scoperto che a Roma esiste un gruppo di auto aiuto per curare la dipendenza affettiva. Ho passato con loro sei mesi formativi e istruttivi" racconta. Alcune protagoniste di 'Sopravvissute' vengono da quell'esperienza, ma anche dai social. "Tante donne mi scrivono su Twitter e Facebook. Ho ricevuto tanti messaggi di donne che mi dicono 'io sono una sopravvissuta'. Stiamo toccando un nervo scoperto del mondo femminile. Sono tante le donne che vivono rapporti con narcisisti e manipolatori e non lo sanno. E soprattutto non sanno che si può uscire da questo tipo di relazioni" dice la D'Errico. Fra le storie anche il caso di una sopravvissuta ad un tentativo di omicidio. Lucia, bella signora di una sessantina d'anni, divorziata, nonna, una sera in balera conosce un signore con il quale inizia una relazione ma, ad un certo punto, decide di interromperla. Lui sembra reagire positivamente ma una sera mentre Lucia sta tornando a casa tenta di ucciderla, incappucciato.
"Il problema della violenza nei confronti delle donne continua ad essere culturale, di mentalità che attraversa tutti gli strati sociali. E' il retaggio di una cultura patriarcale molto forte. Nelle scuole dovrebbe essere dedicata un'ora alla settimana all'educazione ai sentimenti. Noi donne conosciamo la violenza solo per il fatto stesso di essere donne" dice la D'Errico per la quale condurre il programma è una prosecuzione naturale del suo lavoro di autrice: "l'approccio è sempre di narratrice". In 'Amore criminale' la abbiamo vista introdurre i casi in apertura, prima della docu fiction, mentre alla conduzione negli 11 anni di messa in onda si sono alternate diverse conduttrici - "è nel dna del programma" dice -, tra le quali Asia Argento, diventata simbolo contestato del MeToo, accusata a sua volta di molestie. "Le ho mandato dei messaggi in questi giorni per farle sentire la mia solidarietà. Non so come si siano svolti i fatti, ma penso che la sua coraggiosa denuncia nei confronti di Harvey Weinstein non perda valore e non possa essere paragonata all'essere stata con l'ex attore bambino Jimmy Bennett: nel primo caso ci troviamo davanti a un predatore, accusato da 88 attrici, parliamo di un sistema pensato a tavolino. Nel caso di Bennett a una singola situazione" dice la D'Errico che sta scrivendo un libro, ha realizzato un paio di numeri zero di programmi tv e a fine settembre terrà un laboratorio di scrittura al reparto senologia del Gemelli per le donne che stanno curando il tumore al seno. "Voglio restituire - dice - la fortuna che ho avuto".
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