Colonne di marmo nero provenienti dall'Africa, un affresco policromo che riproduce divinità marine, il pavimento a mosaico con delfini che saltano tra le onde.
Eccola la grande Villa romana di Starza della Regina, vicino a Somma Vesuviana (Napoli) che potrebbe essere stata l'ultima dimora dell'imperatore Ottaviano Augusto. La raccontano all'ANSA il professor Satoshi Matsuyama della Imperial University di Tokyo che finanzia i lavori dal 2002, l'archeologo Antonio De Simone dell'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e il funzionario della Soprintendenza archeologica della Campania Mario Cesarano.
"Sono stati scavati finora 2 mila 500 metri quadrati - spiega all'ANSA De Simone - e ci aspettiamo di scavare una superficie almeno pari". L'ultima scoperta è quella di una enorme cisterna, di 30 metri per 10.
Secondo gli archeologi, la Villa romana di Somma Vesuviana è databile ai primi decenni del II secolo dopo Cristo, ma al suo interno sono state trovate statue che risalgono a prima dell'eruzione del Vesuvio che distrusse Pompei ed Ercolano nel 79 d.C.
Il prossimo ciclo di scavi , che comincerà a giugno, potrebbe arricchire di nuovi elementi la tesi che la Villa di Somma Vesuviana sia davvero la Villa "apud Nolam" (presso Nola) dove - secondo Tacito - Ottaviano Augusto visse i suoi ultimi giorni. Il suo successore, Tiberio, consacrò una parte della Villa, facendone un tempio.
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