Il riconoscimento dei diritti civili e di genere, la sorveglianza digitale, la relazione fra natura e uomo, la percezione dello scorrere del tempo: sono alcuni dei temi principali al centro delle opere che compongono "Italian Twist", collettiva con cui la Fondazione Imago Mundi riapre dal 10 giugno le Gallerie delle Prigioni di Treviso.
La mostra, allestita fino al 26 settembre e a cura di Elisa
Carollo e Mattia Solari, presenta i lavori di 19 artisti
italiani, nati principalmente tra gli anni '80 e '90: Paola
Angelini, Ruth Beraha e Allison Grimaldi Donahue, Gianluca
Concialdi, The Cool Couple, Giuseppe Di Liberto, Irene Fenara,
Christian Fogarolli, Riccardo Giacconi, Diego Gualandris, Iva
Lulashi, Ruben Montini, Ludovico Orombelli, Fabio Roncato, Alice
Ronchi, Alessandro Simonini, Marta Spagnoli, Luca Trevisani,
Serena Vestrucci.
Obiettivo del percorso espositivo è
documentare il "cortocircuito creativo" a cui gli artisti danno
vita, evidente non solo nei contenuti ma anche nei linguaggi
(tra scultura, arti performative, pittura, installazione) e
nelle tecniche utilizzate. La mostra presenta anche le raccolte
di Imago Mundi Collection dedicate all'Italia: insieme alle due
collezioni nazionali (Praestigium Italia I e II; 2014), gli
approfondimenti su Campania (2015) e Sicilia (2016), per un
totale di oltre 780 opere formato 10 per 12 cm realizzate da
artisti storicizzati come Sandro Chia, Emilio Isgrò, Renata
Boero, Massimo Vitali, Giorgio Griffa fino alle generazioni più
giovani come Loredana Longo, Nicola Samorì, Guglielmo Castelli.
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