La ieraticità dell'antica tavola della Madonna Advocata della fine del XII secolo e dei dipinti medievali a fondo oro di area toscana, la commistione di influenze tra Europa del nord e Italia ne la Madonna addolorata di Jean Changenet e poi alcuni fulgidi esempi della pittura italiana tra XV e XVI secolo, dalla composizione complessa e raffinata di Beato Angelico nel suo Trittico (Ascensione, Giudizio Universale, Pentecoste) all'Annunciazione Hertz di Filippo Lippi, con lo spazio prospettico, il recupero dell'antico e il naturalismo, dai lavori di Antoniazzo Romano e Perugino nel Primo Rinascimento fino a La visione del beato Amedeo Menez de Sylva di Pedro Fernandez: è un affascinante viaggio tra il Medioevo e l'inizio del XVI secolo quello proposto dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica che dal 29 aprile completano la propria evoluzione, aprendo al pubblico 11 nuove sale al piano terra di Palazzo Barberini.
Un nuovo allestimento dal titolo "Dai primitivi a Filippo
Lippi", a cura della direttrice Flaminia Gennari Santori con
Maurizia Cicconi e Michele Di Monte, con il quale il museo porta
a termine il lungo processo di trasformazione e riallestimento
della collezione permanente iniziato nel 2019 con le sale
dedicate al Settecento nell'Ala Sud e quelle dedicate al
Seicento nell'Ala Nord e continuato nell'ottobre 2021 con le
nuove sale del Cinquecento e il riassetto espositivo del piano
nobile del palazzo.
Il percorso si apre con una suggestiva 'timeline' che
condensa sulle pareti le fasi principali della storia di Palazzo
Barberini e del museo. Poi si entra nel vivo del nuovo
allestimento, con la meraviglia di 50 opere dislocate in un
sistema di ben 11 stanze che si susseguono e interagiscono tra
di loro con l'obiettivo di evidenziare i rimandi e le
corrispondenze di carattere morfologico, tematico, tipologico,
semantico, iconografico e contestuale tra movimenti, artisti e
opere.
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