(di Ida Bini)
In Terrasanta i frati francescani
hanno custodito per oltre 500 anni preziosissime opere d'arte:
tele, gioielli, ornamenti, paramenti, pale, codici e
baldacchini. Un autentico e straordinario tesoro d'arte sacra di
capolavori, commissionati dalle più importanti corti cattoliche
europee e donate a Gerusalemme, che l'Ordine dei Frati Minori ha
cominciato a catalogare nel 2013. Tra queste opere la più
preziosa, la più sacra alla Cristianità, è l'altare del Calvario
del Santo Sepolcro, realizzato da Domenico Portigiani,
Giambologna e Pietro Francavilla e donato nel 1578 dal Granduca
di Toscana Ferdinando I de' Medici per custodire la Pietra
dell'Unzione.
È il luogo dove si svolge la messa ed è una delle stazioni
della via Crucis. Ha un valore spirituale inestimabile e, per la
prima volta dopo quasi 5 secoli, ha lasciato Gerusalemme per una
località sconosciuta in Italia dove, da aprile, lo stanno
restaurando. Poi, dal 12 settembre, sarà in mostra fino all'8
gennaio 2025 nel museo fiorentino di Marino Marini. Verrà
collocato nella Cappella Rucellai, capolavoro rinascimentale di
Leon Battista Alberti ispirato al Santo Sepolcro,
nell'esposizione 'Il tesoro di Terrasanta al Museo Marino
Marini. La bellezza del sacro: l'Altare dei Medici e i doni del
Re"', a cura di Leyla Bezzi e di Jacques Charles-Gaffiot.
Oltre all'altare sono allestite nel museo 109 opere d'arte
sacra, provenienti da Gerusalemme e da prestigiosi musei e
istituzioni italiani, che consentono di fare un viaggio
attraverso secoli di fede e mecenatismo. "Ospitare a Firenze i
tesori di uno dei luoghi simbolo delle tre confessioni religiose
rappresenta un motivo di orgoglio per il nostro museo - commenta
Carlo Ferdinando Carnacini, presidente della Fondazione Marini
San Pancrazio -. Più che una mostra è un grande evento per la
presenza di tesori inestimabili, in un museo capace di
promuovere il dialogo tra linguaggi artistici differenti e di
avvicinare il pubblico alla bellezza dell'arte".
Si potranno ammirare anche i doni offerti da Carlo di
Borbone, re di Napoli, a testimonianza della generosità dei
committenti e della profonda devozione. Tra le opere, il
paliotto d'altare in argento e oro, realizzato nel 1731 dal
maestro orafo napoletano Gennaro De Blasio, e altre mai esposte
in precedenza, come le due tele raffiguranti San Francesco
d'Assisi e Sant'Antonio da Padova, dipinte da Francesco De Mura
nel Settecento. "Il percorso di visita al Museo Marini inizia
dall'edicola commissionata da Paolo Rucellai per l'ex chiesa di
San Pancrazio e prosegue con un pellegrinaggio simbolico verso i
luoghi della Terra Santa, attraverso secoli di devozione
religiosa e ostentazione politica", spiega il curatore
scientifico Jacques Charles-Gaffiot. Nel museo fiorentino,
infatti, i visitatori potranno ripercorrere l'itinerario seguito
dai pellegrini durante le tappe del cammino verso Gerusalemme,
attraverso incisioni tratte, per esempio, dal 'Libro delle
Cronache' di Breydenbach, che ritraggono i porti di Venezia e
Ancona, quello di Giaffa, fino alla veduta panoramica della
Città Santa. Al termine della mostra l'intera collezione tornerà
a Gerusalemme nel Terra Sancta Museum del convento di San
Salvatore.
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