/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Anna Maria Fabriani, la Scuola Romana a palazzo Merulana

Anna Maria Fabriani, la Scuola Romana a palazzo Merulana

Nature morte, fiori e ritratti dal 5 settembre al 6 ottobre

ROMA, 16 agosto 2024, 12:10

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

(di Ida Bini) Palazzo Merulana di Roma ospita dal 5 settembre al 6 ottobre 'Riverberi e trame dalla Scuola Romana', la prima esposizione dedicata alla pittrice centenaria, che oggi vive a Lucca e che fu allieva di Carlo Socrate, nonché testimone della tradizione pittorica del Novecento. In mostra 40 opere dell'artista, frutto degli anni trascorsi nella capitale nell'atelier di Villa Strohl-Fern, che ospitava moltissimi esponenti della Scuola Romana. Le tele - nature morte, fiori e ritratti sorprendenti come 'Cecilia', simbolo della mostra - sono ricche di valenze, di trame e legami con il maestro Socrate, dal quale l'artista ha appreso le tecniche pittoriche, il metodo di ricerca del colore e il rigore nella composizione, sviluppando un'attenzione alla luce che nel corso del tempo diverrà una sua cifra stilistica. Con questa mostra Palazzo Merulana, già custode di numerosi capolavori della Scuola Romana appartenenti alla collezione Elena e Claudio Cerasi, continua la sua opera di valorizzazione e, come nel caso di Anna Maria Fabriani, di scoperta di uno dei momenti più interessanti e vitali dell'arte italiana del Novecento. Il progetto si inserisce, infatti, nel dibattito attuale sulle pittrici e la loro scarsa visibilità che arriva persino alla censura di artiste che, come Fabriani, hanno operato quasi esclusivamente nello spazio domestico. L'esposizione, che inizia dal ritratto di 'Maria Magris', realizzato nel 1945, e arriva alle nature morte del 2018, riunisce prestiti provenienti da collezioni private e appartenenti alla famiglia che documentano la ricerca artistica ed espressiva dell'artista durata decenni. L'intera esposizione è frutto di un lavoro di ricerca, recupero e catalogazione iniziato diversi anni fa da parte della curatrice Sabina Ambrogi che ha sempre cercato di inseguire dipinti che si disperdevano per incuria, negligenza o distrazione. O semplicemente perché regalati o venduti. Alcune tele, come 'Savoiardi', 'Grigio su Grigio' e 'Maria Magris', erano state riposte in alcune in cantine, e lì sono state ritrovate. 'Maria Magris', in particolare, era stata abbandonata nella cantina del palazzo dove l'artista era cresciuta e aveva vissuto in gioventù. La restauratrice Cristiana Noci ha letteralmente riportato alla luce l'opera distrutta dalla muffa, macchiata di vernice e piegata da oggetti accatastati sopra nel tempo. Ha restaurato, tra gli altri, anche 'Rosetta' (1953), sicuramente il pezzo più pregiato della collezione, danneggiato durante un trasloco assieme a 'Grigio su Grigio'. Dalle ricerche risultano ancora dispersi 10 dipinti eseguiti con il maestro Socrate nell'atelier di Villa Strohl-Fern, che potrebbero essere al porto di Caracas, spediti nel 1959 via nave al fratello dell'artista, Maurizio. Il destinatario della spedizione dirigeva cantieri per le costruzioni delle autostrade nel cuore del Venezuela in zone molto impervie, a più di venti ore di macchina dalla capitale, motivo per cui non riuscì a tornare in tempo per recuperarli. La mostra è dunque l'occasione per chiedere a chi li avesse o ne avesse informazioni di farsi avanti per poterli catalogare ed esporre.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza