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Divina Bellezza, la personale di Serena Ingham a Roma

Divina Bellezza, la personale di Serena Ingham a Roma

A Galleria la Pigna opere d'arte sacra e icone greco-bizantine

ROMA, 12 settembre 2024, 19:09

Redazione ANSA

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"La mostra è una messa a nudo della mia spiritualità, è un viaggio catartico interiore, quasi dantesco". E' il commento dell'artista italo inglese Serena Ingham alla presentazione della mostra 'Divina Bellezza' che la Galleria la Pigna a Palazzo Maffei Marescotti, nel cuore del territorio Vaticano, ospita fino al 19 settembre. Allestite come in una bottega rinascimentale sono esposte 32 opere d'arte sacra tra disegni e icone greco-bizantine che per l'artista, restauratrice specializzata in decorazione e iconografia sacra bizantina e studiosa di tecniche antiche, "rappresentano la mia poetica e sono un'esperienza contemplativa". Suddivise per stili e tecniche utilizzate, dove la tradizione iconografica greco-bizantina è rivisitata con sensibilità contemporanea in un dialogo tra passato e presente, le opere sono esposte in 3 diverse sezioni, ciascuna delle quali rappresenta una tappa del percorso artistico e spirituale di Ingham, dando all'osservatore l'opportunità di immergersi in una dimensione sacra, dove la bellezza visibile è un messaggio di verità e armonia. La prima parte riunisce una preziosa collezione di icone in stile greco-bizantino, eseguite su tavole di legno preparate con gesso e caratterizzate dall'uso di tempera all'uovo e pigmenti naturali, combinati con dorature in foglia a bolo.
    "Le icone, secondo la tradizione bizantina, non sono opere sacre - spiega l'artista - ma preghiere, strumenti di contemplazione, dove ogni tratto, ogni colore, ogni doratura ha un significato teologico e spirituale". Serena Ingham, con la sua abilità e dedizione, riesce a riportare in vita queste immagini sacre, rispettando i canoni iconografici ma allo stesso tempo imprimendo il suo tocco personale, fatto di attenzione ai dettagli e di intensa connessione con la spiritualità. La seconda parte della mostra esplora l'arte sacra contemporanea attraverso dipinti che ripercorrono i principali eventi della vita cristiana; anche in queste opere l'artista usa la tecnica tradizionale della tempera all'uovo e l'uso dell'oro, introducendo elementi di modernità. Infine chiude la personale una collezione di disegni a tema sacro, realizzati con l'uso di matite bianche e inchiostro su carta avorio, alcune dei quali completati da finiture in oro. Qui l'artista si avvicina all'essenza, sottraendo dettagli e concentrandosi su linee e forme pure.
   

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