Ritorna dove iniziò
la storia con la terra picena, scavalcando i secoli e passando
tra le corti più importanti del Rinascimento fino ad arrivare
nelle mani di Papa Sisto V, il Reliquiario, prezioso manufatto
al centro del catalogo "Museo Sistino Vescovile di Montalto",
che il pontefice donò "alla sua patria carissima", Montalto
delle Marche.
Sarà presentato il 18 gennaio, alle 16, a Castel Sant'Angelo
a Roma, proprio nel luogo dove il pontefice prelevò nel 1587 il
prezioso manufatto, simbolo dell'attaccamento di Sisto V (al
secolo Felice Peretti, originario di Montalto, anche se è nato
il 13 dicembre 1521 a Grottammare) alla città dove ha vissuto
per anni.
A presentare il catalogo sarà Gabriele Barucca,
soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Cremona,
Lodi e Mantova, grande conoscitore del nostro territorio in
quanto ex funzionario della soprintendenza di Urbino e studioso
di oreficerie. A moderare sarà Barbara Jatta, direttrice dei
Musei Vaticani. L'appuntamento (il catalogo era tra progetti
presentati alla Regione Marche per i festeggiamenti del
Cinquecentenario della nascita di Papa Sisto V) è il momento
clou di un percorso che ha visto un convegno sul tema, tenutosi
a Montalto il 26 febbraio 2023, poi la mostra del Reliquiario ai
Musei Vaticani a Roma (dal 15 giugno al 15 settembre). E tante
altre iniziative con il coinvolgimento di illustri studiosi, tra
cui Anna Rosa Calderoni Masetti, esperta a livello europeo dello
"smalto en ronde-bosse", tecnica con cui è stato realizzato
l'oggetto sacro.
La storia del Reliquiario è ben rintracciabile dalla sua
presenza negli inventari dei Principi delle corti più importanti
d'Europa ed è ricca di aneddoti. Il nucleo originale compare
nell'elenco del Tesoro di Carlo V di Francia (1379-1413), cui va
presumibilmente attribuita la commissione anche dei magnifici
smalti a tutto tondo su oro (en ronde bosse). L'attuale aspetto
del Reliquiario di Montalto risale alle modifiche volute da
Barbo, che lo inserisce in una struttura monumentale in argento
dorato di straordinaria qualità. Nel 1587 Papa Sisto V,
individua il prezioso oggetto dal Tesoro Vaticano e lo dona alla
cittadina di Montalto, nelle Marche, sua "patria carissima",
dove è tuttora conservato.
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