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Firth, con 'Genius' ho riscoperto Scott Fitzgerald

Firth, con 'Genius' ho riscoperto Scott Fitzgerald

'Wolfe e Perkins ideali per riscoprire letteratura del tempo'

BERLINO, 17 febbraio 2016, 17:40

Rosanna Pugliese

ANSACheck

© ANSA/EPA

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(ANSA) - BERLINO - Alla fine non si corre in libreria.

"Genius" non ti mette su questa gran voglia di leggere le opere di Thomas Wolfe. Anche se loro, gli attori di un cast attesissimo a Berlino, hanno affermato il contrario: "Mi sono innamorato dei romanzi di Fitzgerald", ha detto Colin Firth, che ha riletto Hemingway e scoperto l'autore del 'Grande Gatsby' proprio su questo set. "Lo avevo trascurato in giovinezza", e' la confessione. "Thomas Wolfe e Max Perkins - insomma - sono il punto di partenza ideale, per riscoprire questa meravigliosa letteratura".

E in effetti il periodo e' elettrizzante, gli anni '20, e il fascino degli autori di cui si racconta, tutti interpretati sullo schermo - c'e' anche Zelda, la moglie malata di Fitzgerald - indiscutibile. Ambientato nel 1929 a New York, il film di Michael Grandage, presentato al concorso della Berlinale, e' tratto da una storia vera e dalla biografia "Max Perkins: Editor of Genius" di Andrew Scott Berg: il rapporto intenso di lavoro, di amicizia e infine lo scontro, fra uno scrittore e il curatore editoriale che lo scopre e lo lancia verso il successo. Il primo e' appunto Thomas Wolfe, autore di romanzi come "Angelo, guarda il passato" e "il Fiume e il tempo": uno Jude Law parso a tratti troppo carico, nel ruolo dell'artista genio, narciso e spietato. Accompagnato da un'amante bella e delusa, Alina, Nicole Kidman. Il secondo e' Max Perkins, il curatore editoriale della Scribner's che ebbe il merito di far leggere al mondo Hemingway e Francis Scott Fitzgerald: lui e' Colin Firth, come sempre abbottonato nel suo abito grigio. Stavolta ha il vezzo un po' forzato di non levarsi il cappello manco a casa, e il talento di cogliere la forza della prosa dei suoi scrittori.

"Faccio sempre quello in giacca e cravatta", ha esordito Firth in conferenza stampa, prestandosi poi a sondare la personale affinita' con personaggi compassati e schivi: "Trovo la repressione avvincente. li' che succedono un sacco di cose", ha risposto a chi gli ha chiesto il perche'. E come attore, ha spiegato, e' stimolante "dover mostrare e non mostrare" quello che si ha dentro. All'integrita' del lettore che dedica la sua vita a valorizzare il talento dei suoi scrittori, si contrappone "Jude che salta giu' dal tetto e balla attorno alla scrivania". I due attori hanno dovuto prendere le misure dei loro personaggi per contrasto: "Mi e' stato chiaro fin dall'inizio che avremmo dovuto sviluppare una specie di 'Staccato'", ha raccontato Law. "Abbiamo provato all'infinito per raggiungere quella velocita' intellettuale, quel ritmo, quella musica", ha insistito, citando anche la relazione del suo personaggio con il Jazz. Un narratore che si definisce come Calibano, per la sua natura selvaggia, e che apprezza i jazzisti perche' "onesti", essendo a sua volta alla ricerca di "parole che dicano la verita'".

I geni, in questa storia, sono chiaramente due: chi scrive migliaia di pagine, dando voce alle ossessioni della sua anima, una vicenda esistenziale e artistica che si spiega con la nostalgia e la continua "ricerca del padre" in un'America "descritta in ogni sua foglia e in ogni suo fiume", e l'editore che costringe a tagli e rinunce dolorose. "Non so se alla fine l'ho migliorato o l'ho semplicemente cambiato", ammette Perkins dopo due anni di logorante lavoro, per tradurre un manoscritto di 5000 pagine in un volume. "Read it kindly please", gli dice Wolfe, consegnando cassette cariche di pagine legate con lo spago. C'e' la descrizione del lavoro manuale ("era artigianato", ha sottolineato Firth) dello scrittore e dell'editore, nel mondo di ieri. Ma il film e' retorico e anche il tema del rapporto fra le ragioni dell'arte e dell'editing, in questo 'Genius', sembra ormai consumato.

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