Aver potuto raccontare in Red Snake le combattenti curde e le donne da altri Paesi che le hanno affiancate contro l'Isis "è un motivo d'orgoglio.
Questo è un film molto importante per me.
Racconta l'eroismo di donne che
rischiano di venire dimenticate, una cosa gravissima: si deve
sapere per cosa hanno combattuto e continuano a combattere". Lo
dice all'ANSA Maya Sansa parlando dell'opera prima della
giornalista e documentarista Caroline Fourest, che con Eagle
Pictures debutta il 18 giugno in prima assoluta on demand per 4
settimane su Sky, Timvision, Chili, Google Play, You Tube,
Rakuten, Huawei Video e Infinity. L'attrice italiana è fra le
protagoniste, insieme a Dilan Gwyn, Amira Casar, Camélia
Jordana, Esther Garrel, Nanna Blondell e Noush Skaugen.
Di casa a Parigi, dove vive con il compagno Fabrice Scott e
la figlia di sei anni, Maya Sansa, romana, classe 1975, è
abituata ai set d'autore e internazionali, da Buongiorno, notte
alla miniserie Collateral. Nella prossima stagione la
ritroveremo sul grande schermo in Sei tornato di Stefano Mordini
con Stefano Accorsi e Security di Peter Chelsom con Marco
D'Amore. Tornerà anche su Rai1 con la miniserie Io ti cercherò
di Gianluca Maria Tavarelli, a fianco di Alessandro Gassmann.
Red Snake, ispirandosi a vicende reali, come quella del
premio Nobel per la Pace Nadia Murad, intreccia la storia di
Zara (Gwyn), giovane yazida rapita e venduta come schiava
sessuale a un guerrigliero jihadista in Siria, e quelle della
brigata delle combattenti contro Daesh, guidata da una
comandante curda (Casar). Ogni componente ha un nome di
battaglia. Ne fanno parte, fra le altre, l'afroamericana
'Cecchina' (Blondell), l'italiana Madre Sole (Sansa), Lady Kurda
(Skaugen) e le due nuove arrivate francesi, Kenza (Jordana) e
Yael (Garrel).
La miniserie Io ti cercherò è "un'altra bellissima avventura
professionale. Più comoda - aggiunge sorridendo - visto che
abbiamo girato a Roma, ma comunque molto intensa". Gassmann
interpreta un ex poliziotto che decide di indagare sulla morte
misteriosa del figlio ventenne: "Alessandro è stato bravissimo e
Tavarelli ha impostato il lavoro come stesse girando un film".
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