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Silvio Soldini, 'Le assaggiatrici' la mia nuova sfida

Silvio Soldini, 'Le assaggiatrici' la mia nuova sfida

Ha pronto il nuovo film ed è direttore artistico per FilmLab

MILANO, 28 settembre 2024, 18:37

di Francesca Pierleoni

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È sempre bello "trovare nuove sfide come autore, fa parte di questo mestiere perché ripetere qualcosa che hai già fatto è francamente noioso". Lo dice all'ANSA Silvio Soldini, nel doppio ruolo di direttore artistico di FilmLab, il Laboratorio permanente di OffiCine Ied (progetto culturale, nato oltre 10 anni fa, diretto da Cristina Marchetti, creato da Ied, Istituto Europeo di Design) finalizzato alla realizzazione di cortometraggi, e di cineasta che ha pronto il suo nuovo film, Le assaggiatrici, tratto dal romanzo omonimo di Rosella Postorino. Il libro, Premio Campiello 2018 e bestseller internazionale pubblicato in 46 paesi, in Italia da Feltrinelli, è stato ispirato dalla testimonianza dell'ultima assaggiatrice di Hitler.

"Le sfide si trovano molto facilmente, anche perché ogni film alla fine è un prototipo, non l'hai mai fatto prima - aggiunge il regista -. Ti sposti, cambi tema, cambi altre cose, ma bene o male il tuo marchio rimane sempre. Anche provare a cambiare, dal dramma alla commedia, al documentario, presenta sempre nuove sfide, sono momenti di arricchimento, perché poi non si finisce mai di imparare facendo questo mestiere".

Una dimostrazione costante arriva anche da Filmlab, "un laboratorio di cinema per ragazzi che hanno già una loro esperienza e devono percorrere la strada che si fa per qualsiasi film, dall'idea iniziale fino al debutto. In questo percorso, l'idea è seguirli, cercare di indirizzarli, facendo convivere due anime: insegnargli qualcosa, farli imparare anche dagli errori, e fare loro comprendere le tre fasi principali di un film, la scrittura, le riprese e il montaggio insieme a tutte le stagioni intermedie. Per il 2024 hanno appena debuttato i corti Piccoli passi di Nicolò Riboni, progetto speciale di OffiCine-Ied e Cosmetica Italia per la Milano Beauty Week; Ronzio di Niccolò Donatini ed È stato un sogno di Stefano Balossi, con Luigi Diberti e Ida Marinelli, realizzato con il Salone del Mobile. Inoltre sono in cantiere due nuovi corti, Viola e Echo (realizzati in collaborazione con Sammontana e la partnership istituzionale della Fondazione Lubellula), sul tema della violenza economica, che saranno presentati in occasione della Giornata Internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. La cosa "su cui spingiamo molto i ragazzi è il fatto di riuscire a creare un gruppo di lavoro, incoraggiare l'attitudine a lavorare tutti insieme, perché un film è sempre il risultato di tante creatività".

Venendo al suo nuovo lungometraggio, Le Assaggiatrici (prodotto da Lumière & Co.in coproduzione con Tarantula E Tellfilm, distribuisce Vision Distribution), è nato dall'amore per il romanzo di Rosella Postorino: "Mi è stato proposto di farne un film e ho accettato molto volentieri. È stata la prima volta per me con un film in costume, c'era una serie di sfide nuove che spero di avere vinto in un certo modo". La storia, che ha fra i protagonisti Elisa Schlott, Max Riemelt, Alma Hasun, è ambientata nell'autunno 1943. La giovane Rosa, che ha il marito al fronte, è in fuga da Berlino e raggiunge un piccolo paese isolato vicino al confine orientale dove vivono i suoceri. La donna non sa però che accanto al piccolo centro, nella foresta, Hitler ha il suo quartier generale, la Tana del Lupo. Il Fuhrer, che vede nemici dappertutto e teme di essere avvelenato, una mattina fa prelevare dal villaggio Rosa, assieme ad altre giovani donne, per assaggiare i cibi a lui destinati.

Divise tra la paura di morire e la fame, le "assaggiatrici" stringeranno tra loro alleanze, amicizie e patti segreti. Il film è anche un nuovo capitolo di quei ritratti di donne fuori dagli stereotipi che Soldini ha sempre tracciato: "Con quest'ultimo film diciamo che ho coronato il massimo, avevo sette protagoniste tutte insieme in scena, non mi era mai successa una cosa del genere e mi sono molto divertito".

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