(di Luciano Fioramonti) Un algoritmo ci cambia la vita.
Oggi macchine basate su una specifica sequenza di operazioni riescono a fare diagnosi mediche con una percentuale di esattezza che in alcuni casi supera quella di un medico; prevedere chi potrà ripagare un prestito in maniera molto più accurata di un direttore di banca; capire meglio di noi se esiste un'affinità affettiva con la persona che ci troviamo davanti.
L'
intelligenza artificiale, dunque, si sta sostituendo alle
capacità umane in molti ambiti con conseguenze sociali,
politiche e morali di portata straordinaria, ponendo questioni
nuove rese ancora più urgenti dalla terribile esperienza della
pandemia. Come affrontare e governare le implicazioni di questo
cambiamento radicale è l'obiettivo del primo Festival dell'Etica
Pubblica che dal 6 all'8 maggio riunirà all'Auditorium Parco
della Musica Ennio Morricone di Roma filosofi, studiosi e
tecnici italiani e stranieri sul tema delle 'Vite digitali''.
Si parlerà, in particolare, del rapporto tra Etica e
Intelligenza Artificiale (Ia), in riferimento a questioni come
innovazione sociale, sostenibilità, religione e spiritualità,
guerra e armi, robotica, sanità, sviluppo economico, nuovi
modelli educativi, human enhancement e creazione artistica. A
promuovere l'evento è Musica per Roma con Luiss Ethos,
l'Osservatorio di etica pubblica della Luiss Business School
diretto da Sebastiano Maffettone. Sarà proprio il filosofo,
insieme con Daniele Pittèri, amministratore delegato della
Fondazione musicale, ad aprire alle 10 le tre giornate di
confronti tra i 50 relatori con gli interventi di protagonisti
di primissimo piano, da Casper Klynge, vicepresidente Microsoft
con delega agli affari del governo europeo, a Mario Rasetti,
professore emerito di Fisica teorica al Politecnico di Torino, e
Giuliano Amato, presidente della Corte Costituzionale. A seguire
Paola Severino, Vincenzo Paglia e Alessandro Pajno discuteranno
Le regole e i principi nell'era dell' Ia. Paolo Benanti, Massimo
Chiriatti e Gianfranco Pellegrino affronteranno il tema delle
potenzialità e le sfide dell'Algoretica
Il calendario di appuntamenti prevede dieci gruppi con la
partecipazione di esperti illustri del settore. Uno dei panel
sarà a cura di Young Ethos, gli studenti Luiss parte attiva
dell'Osservatorio di Etica Pubblica Ethos, da tempo all'opera
per proporre modelli sociali innovativi e sostenibili. Sono
inoltre previste interviste e approfondimenti specifici: il
rettore dell'Università Luiss Guido Carli Andrea Prencipe
affronterà le trasformazioni dell'economia nell'era digitale,
Luigi Nicolais, consigliere per le politiche della Ricerca
dell'attuale governo, le applicazioni dell'Ia in medicina e
agricoltura; Derrik de Kerckhove, sociologo tra i massimi
esperti mondiali di mass media, parlerà del presente e futuro
dell'Ia; il designer e storico di Harvard Jeffrey Schnapp di
Digital Humanities; Bruno Siciliano, tra i più insigni
robotologi, investigherà le implicazioni etico-politiche della
robotica. La chiusura, domenica alle 12, è affidata al confronto
tra Maffettone e tre filosofi italiani contemporanei, Mario De
Caro, Fiorella Battaglia e Maurizio Ferraris, del ruolo della
filosofia nell'era digitale, mentre l'architetto e urbanista
Maurizio Carta discuterà sul futuro delle città.
"L'uso pervasivo del digitale con l'algoritmizzazione dei
processi, le forme di intelligenza artificiale e la robotica
avanzata - ha detto Sebastiano Maffettone - sono la frontiera
più provocatoria dei processi decisionali umani. Questi
coinvolgono non solo la tecnica ma anche il lato più profondo e
radicale dell'autocomprensione dell'uomo. Oggi le vite di tutti
noi si svolgono prevalentemente online, suscitando per questo
non pochi imbarazzi e problemi''. "Il primo Festival di etica
pubblica - ha osservato Daniele Pittèri - nasce per rispondere
alle nuove questioni etiche e filosofiche della vita
contemporanea. Un'istituzione culturale come la nostra ha il
compito di proporre contenuti nuovi e di elaborare col il
pubblico le domande sulle questioni fondamentali del vivere
insieme, di trasformare gli spettatori in cittadini partecipi al
dibattito e alla vita pubblica''.
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