(di Mauretta Capuano) Di che Santo Protettore abbiamo bisogno oggi? "Dico sempre il tirannosauro di Jurassic Park, mi sembra il più adatto al momento".
Zerocalcare, star di Più libri più liberi, lo dice all'ANSA poco prima della chiusura della fiera della piccola e media editoria alla Nuvola a Roma, che si concluderà con lui sul palco insieme ad Ascanio Celestini.
Ai Santi Protettori è dedicata una importante parte della grande
personale di Zerocalcare 'Dopo il botto', ideata da Silvia
Barbagallo, prodotta da Arthemisia, che si inaugura il 17
dicembre alla Fabbrica del Vapore di Milano dove non poteva
mancare Kurt Cobain "che per me è la rappresentazione degli anni
Novanta" dice il fumettista.
"C'era già stata una grande mostra al Maxxi nel 2018 però questa
è più grossa perché ci sono altri materiali trovati nel corso
del tempo e un po' perché dal 2018 ad adesso ho prodotto un
botto di roba".
'Dopo il botto' si riferisce al post-pandemia? "E' una specie
di ipotetico meteorite che a me sembra si sia abbattuto in parte
sulle nostre vite e relazioni che sicuramente, non so se è
stata la pandemia, ha prodotto un'accelerazione nella
disgregazione dei rapporti tra le persone. Non dunque nella sua
dimensione sanitaria, ma proprio nel suo impatto fra le
relazioni. Un po' per l'isolamento e lo stare chiusi abbiamo
perso il contatto e il confronto con l'altro e anche quando è
finita la pandemia su altre cose abbiamo mantenuto questo modo
di rapportarci gli uni con gli altri" sottolinea Zerocalcare che
ha visto come sempre le code più lunghe della fiera allo stand
del suo editore BaoPublishing per i suoi famosi firmacopie.
Oltre 500 le tavole originali, i video, i bozzetti, le
illustrazioni e un'opera site specific.
"La mostra ha una architettura in cui quando entri vai in una
strada in cui ci sono dei palazzi diroccati, ipoteticamente
post Apocalisse, post meteorite e ci sono una serie di
sopravvissuti che stanno invece sui tetti. Sono un po' le
persone che cercano di resistere. Ognuno ha dei fuochi che si
accendono che per me rappresentano dei lumi che sono esempi di
resistenza a questo presente. E dentro la mostra ci sono dei
lavori fatti per queste resistenze" racconta. E poi c'è una
parte che è molto intima, personale, cose legate al mio vissuto.
I libri, serie tv, qualcosa di molto individuale e poi ci sono
molte cose che non sono inedite ma sono circolate in circuiti
che non sono quelli del grande pubblico. Nell'altra sezione ci
sono le locandine dei concerti, le copertine dei dischi, le cose
legate alle cause sociali. E' la parte più collettiva, io sono
quello che le ha disegnate ma fotografano un pezzo di Paese:
tutto quello che riguarda la resistenza dei curdi, le vertenze
dei lavoratori della logistica di Piacenza, gli operai della Gkm
di Firenze".
In arrivo su Netflix anche la seconda serie di animazione dopo
Strappare lungo i bordi. "Si chiamerà 'Questo mondo non mi
renderà cattivo'. Posso dire che saranno puntate più vicine alla
mezz'ora piuttosto che al quarto d'ora, come la precedente, e
che ci sarà una storia orizzontale più coesa rispetto alla prima
serie. Ci sono io e sempre Valerio Mastandrea che farà
l'Armadillo.
Il titolo è centrato molto sulla storia". E l'attualità lo
rispecchia? "E' un momento di grossa disgregazione in generale e
di grossa fatica per ricomporre un minimo di solidarietà tra le
persone".
Ora ti aspetta anche un tour per l'ultimo libro 'No Sleep Till
Shengal' (Bao Publishing). "E' un libro a cui tenevo un sacco.
Siano stati spediti nel nord dell'Iraq perchè la minaccia di un
attacco della Turchia era sempre più imminente e adesso mi
sembra che questa cosa sia abbastanza precipitata. La Turchia
nelle ultime settimane ha colpito in maniera molto pesante tutto
il nord della Siria, sta rendendo il nord un posto invivibile
rischiando di cancellare tutta l'esperienza di democrazia che i
curdi hanno messo in piedi negli ultimi dieci anni" dice
Zerocalcare e scappa dai ragazzi che lo aspettano allo stand del
suo editore. "Si vede che c'è stato Netflix. Ci sono ragazzini
molto piccoli, che hanno anche 8 anni e hanno letto anche i
libri".
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