IL SEGRETO ITALIANO.
TUTTA LA BELLEZZA CHE C'E' - A CURA DI VITTORIO CODA (TRECCANI, PP.
340,
EURO 34)
L'Italia è uno dei primi Paesi manifatturieri al mondo; come ha
raggiunto tale traguardo? Una risposta è raccolta negli
interventi de Il segreto italiano, edito da Treccani, e curato
da Vittorio Coda, professore emerito di Strategia aziendale
all'Università Bocconi e presidente del Comitato scientifico
dell'Isvi, Istituto per i valori d'impresa. Il volume è il
risultato di una ricerca sulle aziende leader della nostra
penisola. Il libro dà voce a un'Italia vitale che si impegna a
raggiungere l'eccellenza, superando le criticità. Qual è il
segreto che rende l'Italia così speciale? "La bellezza dei suoi
monumenti, la bellezza delle sue opere d'arte, la bellezza dei
suoi mari, di montagne, boschi, laghi, colline, cibo, lo stile
elegante e gentile e altro e altro e ancora altro", scrive nella
prefazione Ali Reza Arabnia, imprenditore, presidente del
Consiglio direttivo di Isvi e Cavaliere del Lavoro. Tante
bellezze "in grado di generare flussi di energia che riempiono
la sorgente principale: la bellezza della sua anima umana",
aggiunge.
"E' una bellezza con tante capacità: intuito, concretezza,
determinazione, il tutto abbinato alla voglia di vivere senza
risultare invadente con gli altri", conclude.
Inoltre racconta: "Sono un persiano che ama il suo Paese
d'origine ed è orgoglioso delle sue radici e della sua cultura.
Mi sento però privilegiato, e toccato nel profondo del cuore,
quando vengo considerato un imprenditore italiano. Questo perché
considero l'imprenditore italiano la più genuina espressione del
capitalismo socialmente responsabile, che è la base della mia
formazione imprenditoriale".
Una sezione del libro è dedicata all'imprenditorialità
umanistica e alla Olivetti di Camillo e Adriano, un'azienda
ancora oggi fonte di ispirazione. Adriano, come ricorda
Alessandro Zattoni docente alla Luiss, era "un ingegnere
umanista e un pensatore idealista" che credeva "nelle
potenzialità delle persone". Il punto forte della Olivetti?
Essere "un'impresa progettata per coniugare la competitività e
la redditività aziendale con il benessere dei lavoratori e della
comunità locale". Olivetti introdusse innovazioni all'epoca
rivoluzionarie come quelle di ridurre l'orario di lavoro e
aumentare la remunerazione dei lavoratori. Pensò anche a
innovazioni culturali, per esempio: la formazione professionale
e manageriale, la biblioteca di fabbrica, eventi, mostre,
concerti di musica classica, presentazioni di libri.
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