(di Mauretta Capuano) Sono pesanti i danni della pirateria al mondo del libro e sono ancora davvero troppo pochi gli italiani, sette su dieci, che pensano che non verranno puniti per i loro atti illeciti.
L'allarme viene dalla terza indagine
Ipsos, commissionata dall'Associazione Italiana Editori,
presentata oggi al Ministero della Cultura a Roma.
Gli editori perdono 705 milioni di euro di vendite l'anno, più
di un quarto del valore complessivo del mercato (il 28%,
calcolato al netto di editoria scolastica ed export).
Vanno in
fumo 4.900 posti di lavoro che diventano 12.000 conteggiando
anche l'indotto. La perdita per il sistema Paese è di 1,75
miliardi di euro, con 298 milioni di mancate entrate per il
fisco. Benchè "in diminuzione rispetto al 2021 resta pur sempre
un danno ragguardevole" ha detto il presidente di Ipsos Nando
Pagnoncelli illustrando i dati all'incontro, moderato dal
direttore dell'ANSA Luigi Contu, a cui sono intervenuti il
presidente dell'Aie Innocenzo Cipolletta e della Fieg, Andrea
Riffeser Monti, con a concludere i lavori il presidente della
Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera Federico
Mollicone.
"La traduzione in valori della pirateria digitale è impietosa"
ha sottolineato Mollicone". "Insostenibile" la perdita di
vendite per Cipolletta e necessaria al più presto per Andrea
Riffeser Monti "una grande campagna di sensibilizzazione
culturale. IInvito anche a valutare un'azione importante per
educare dal basso fino alle categorie professionali che sono
quelle che più delinquono".
Il 78% degli studenti universitari ma anche il 49% dei
professionisti, tra cui medici, avvocati, commercialisti, notai,
architetti e ingegneri piratano libri a stampa, digitali e
banche dati e compie atti di pirateria il 31% della popolazione
sopra i 15 anni. La percentuale di chi si dice a conoscenza
dell'illiceità/illegalità della pirateria è pari nel 2023 al 79%
(84% nel 2019). Il 70% del campione intervistato ritiene poco
probabile essere scoperti e puniti, percentuale in crescita di 4
punti percentuali rispetto al 2019.
"Riteniamo fondamentale il lavoro di sensibilizzazione dei
cittadini" dice Cipolletta.
La ricerca, condotta su un campione di circa 4000 interviste,
mostra anche che gli atti di pirateria stimati in un anno sono
108,4 milioni, quasi 300mila ogni giorno anche se in calo
dell'8% rispetto al 2021. Ma "le operazioni della Guardia di
Finanza non mancano e bisogna comunicarle perché servono a
responsabilizzare più persone" ha fatto notare il comandante del
Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza, Gaetano
Cutarelli, intervenuto all'incontro a cui hanno preso parte
Benedetta Alessia Liberatore dell'Agcom, Salvatore Sica,
presidente Comitato Consultivo Permanente per il Diritto
d'Autore, Mauro Tosca, responsabile antipirateria Aie e la
scrittrice e psicoterapeuta Stefania Andreoli. "Dall'1 gennaio
2021 al 31 dicembre 2023 i Reparti del Corpo, nel corso di 2.144
interventi a tutela dei diritti d'autore, hanno sottoposto a
sequestro oltre 51,2 milioni di prodotti, denunciando
all'Autorità Giudiziaria oltre 4.200 soggetti. In particolare,
nel comparto librario ed editoriale, nello stesso periodo, sono
stati sequestrati oltre 1,4 milioni di libri, opuscoli,
stampati, giornali e pubblicazioni varie, contraffatti" ha
spiegato Cutarelli.
"Dobbiamo difendere con forza il valore del lavoro di autori,
editori, distributori, librerie, biblioteche, traduttori, e di
tutta la filiera della carta perché costituisce un patrimonio
culturale inestimabile" ha detto Mollicone. Per questo "il
Parlamento è intervenuto, con celerità e unanimità, con la legge
93 del 2023 che tutela - ha aggiunto - la proprietà
intellettuale ed i relativi soggetti coinvolti".
Liberatore ha messo in luce che "con un'azione coordinata dei
vari soggetti istituzionali in campo possiamo ottenere buoni
risultati". Sul diritto d'autore "siamo molto focalizzati
sull'IA. La vera battaglia sarà il tempo e l'efficacia del nuovo
regolamento. Se non è retroattivo abbiamo scherzato tutti" ha
spiegato Sica. Resta il fatto che "bisogna tenere la guardia
alta perché i tempi sono bui rispetto al comportamento degli
umani" ha avvertito Andreoli.
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