FABRIZIO PALADINI - MARCO STEINER, 'SIMBAD' (CONG EDIZIONI, PP.
112, 18 EURO) Tutti, anche i malvagi, hanno un'anima, il problema è trovarla, ma quando si apre la porta alla fantasia, all'imprevisto, alla sorpresa, comincia un viaggio reale e metaforico e tutto può cambiare.
Questo dimostra Sherazade
raccontando le avventure di Simbad il marinaio al sultano
Shahriyar, distogliendolo dal proposito di uccidere una giovane
ogni notte dopo averla posseduta per vendicarsi del tradimento
della moglie. Fabrizio Paladini e Marco Steiner si misurano con
la leggenda delle Mille e una notte proponendo una versione
nuova sostenuta dai disegni che Hugo Pratt realizzò nel 1963 per
il Corriere dei Piccoli.
Con Simbad, appena pubblicato da Cong edizioni, i due autori
- un giornalista e uno scrittore - affrontano questo secondo
capitolo della formula inaugurata l'anno scorso con Ulisse, la
riproposizione di un classico con un taglio nuovo accompagnata
dalle tavole del grande maestro del disegno e padre di Corto
Maltese, con i colori di Patrizia Zanotti, a lungo sua
collaboratrice e ora responsabile della casa editrice che
gestisce l'eredità artistica di Pratt.
Simbad il marinaio, dunque, in realtà era un giovane e ricco
mercante che, dopo aver dissipato la fortuna della sua famiglia,
decide di rifarsi partendo all'avventura per mare. Nei suoi
sette fantastici viaggi, conoscerà uomini e culture di paesi
lontani, mostri marini, isole dal suolo ricoperto di diamanti,
incontrerà popoli cannibali, serpenti e sparvieri di enormi
dimensioni. Il marinaio navigherà e naufragherà come Ulisse,
sconfiggerà un esercito di squali e giganti che assomigliano a
Polifemo, diventerà ricco e perderà ogni suo avere per rifarsi e
ricominciare.
Così lo racconta Sherazade, utilizzando l'"odissea" del
marinaio come grimaldello per farsi strada nell'animo chiuso e
violento del sultano. La porta dell'ascolto, innanzitutto, e poi
quella dell'avventura, dell'ignoto e del sogno spingono il
sultano a uscire dal suo universo fatto solo di conquista,
egoismo, arroganza e ostentazione violenta del potere.
Del volume gli autori parleranno nell'ambito del Festival
della Letteratura di viaggio in programma dal 19 al 23 giugno a
Roma, in un incontro nella sede della Società Geografica
italiana, in via della Navicella 12, a Villa Celimontana, il 20
giugno alle 18:30 moderato da Piero Melati e Bianca Stancanelli,
con letture interpretate da Francesco Siciliano e Giulia Azzaro,
e interventi del sassofonista Francesco Cafiso.
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