PAULA HAWKINS, L'ORA BLU (PIEMME, PP.
352, EURO 21)
Le isole, in letteratura, sono il luogo ideale per epos e
avventura, nonché per thriller da brivido come insegna la regina
del giallo Agatha Christie che proprio su un'isoletta ha
ambientato la sua opera più celebre, 'Dieci piccoli indiani'.
Eris Island è il nome della sottile lingua di terra circondata
dal mare al centro dell''Ora blu', uscito per Piemme, nella
traduzione di Rachele Salerno. Come già accaduto in 'Into the
Water', Paula Hawkins si lascia ispirare ancora una volta
dall'acqua. Il plot si snoda in quel di Eris Island, remoto
rifugio al largo della Scozia. Ad Eris, meta di solitari, c'è
solo una casa. Muovono i fili della trama una serie di
personaggi dell'alta borghesia, ricchi, famosi e tormentati: la
defunta Vanessa, che i lettori imparano a conoscere dalle pagine
del suo diario. Vanessa, un'artista al centro di scandali; da
una sua scultura esposta a Londra emerge un macabro dettaglio:
un osso umano. Secondo alcuni apparterrebbe a Julian, l'ex
marito di Vanessa, scomparso in misteriose circostanze una
ventina d'anni prima; dopo un soggiorno ad Eris, di lui si
persero le tracce così come dell'auto su cui viaggiava, una
Spider Duetto 1600. Altra protagonista è Grace, una dottoressa
che ha avuto in cura Vanessa. Le due erano molto amiche e Grace
vive sull'isola, nella villa un tempo abitata da Vanessa. Di chi
è quell'osso? Vuole vederci chiaro un tale Becker, giovane
critico d'arte da sempre affascinato dalle opere e dalla
personalità di Vanessa. Partirà alla volta di Eris per indagare.
Un thriller raffinato imbastito di vari colori: il blu degli
abissi marini e le tinte fosche di scene inquietanti.
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