"Nel 1981 uscì un articoletto sul New York Times che parlava di una malattia sconosciuta, per la quale sono state trovate le cure solo 15 anni dopo: si pensava a un cancro, ma era l'Hiv.
Oggi per produrre il vaccino del covid ci abbiamo impiegato solo un anno.
La scienza e la ricerca
farmaceutica hanno fatto passi da gigante, non dobbiamo
dimenticarlo. Ma queste cure o sono per tutti o non ne usciremo.
Ce lo ha insegnato la storia". Dalla paura del contagio
all'impegno di medici e scienziati, dalle cure che non
raggiungono i Paesi poveri fino ai negazionisti, sono tante le
analogie che collegano l'Aids al coronavirus: a ricordarlo è
Mario Calabresi, autore del podcast "Un Filo Rosso. Aids, una
storia ancora aperta", scritto insieme alla giornalista Silvia
Nucini e promosso da the Global Fund - Fondo Globale per la
lotta all'Aids, la tubercolosi e la malaria. Prodotto da Chora
(società fondata nel 2020 dallo stesso Calabresi con Guido Maria
Brera, Mario Gianani, Roberto Zanco) e disponibile dal 27
novembre ogni sabato per 4 episodi sulle principali piattaforme
audio (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast), "Un
filo rosso" arriva in occasione del 1 dicembre, Giornata
mondiale contro l'Aids, per celebrare un duplice anniversario, i
40 anni dalla scoperta dell'HIV e i 20 dalla nascita del Global
Fund: "nel 2001 nacque il Fondo Globale e fu un gesto fortissimo
compiuto da tutti i Paesi del mondo impegnati nella lotta al
virus: la firma definitiva arrivò a margine del G8 di Genova, e
forse quella fu la sola cosa positiva. Finalmente si iniziò a
raccogliere i finanziamenti per portare le cure anche in Africa:
questo cambiò il volto della malattia", afferma Mario Calabresi
intervistato dall'ANSA, "oggi serve lo stesso impegno con il
covid, e ce lo dice la variante sudafricana apparsa in questi
giorni: o la risposta al virus sarà globale, oppure non c'è
salvezza".
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