"Crediamo che il confronto e la dialettica delle idee non possano e non debbano svolgersi nelle aule di tribunale: per questo non possiamo non esprimere preoccupazione di fronte alla recente citazione in giudizio di Giulio Cavalli e Nicola Lagioia da parte del Ministro dell'Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara e ad altri episodi analoghi, che possono apparire come segnali di intimidazione restrittivi della facoltà di critica del potere da sempre esercitata dagli intellettuali". Lo afferma il Premio Strega in una nota con le firme di Giuseppe D'Avino, Valeria Della Valle, Alberto Foschini, Paolo Giordano, Melania G.
Mazzucco, Dacia Maraini, Gabriele Pedullà, Stefano Petrocchi, Marino Sinibaldi, Giovanni Solimine.
"Tali episodi compromettono l'esercizio del pensiero e il dialogo costruttivo tra le varie componenti della società, precludendoci la possibilità di interpretarne le dinamiche alla luce di proposte e visioni differenti. Ribadiamo la necessità di sostenere e difendere questi principi cardine della democrazia, certi che solo attraverso uno scambio libero e rispettoso dei diversi ruoli si possa guardare con fiducia al futuro" sottolineano i firmatari.
"Nel corso di quasi ottant'anni, il Premio Strega ha visto - all'interno e all'esterno del gruppo degli Amici della domenica da cui è nato - un vivace dibattito caratterizzato da discussioni e polemiche anche aspre, che hanno contribuito al suo sviluppo e alla sua crescita" viene ricordato.
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