E' un superamento del linguaggio convenzionale della rigidità sartoriale la collezione uomo Prada per la prossima estata, quasi uno studio sull'architettura fluida, costruita attorno al corpo umano, che parte da una semplice camicia bianca ed è rappresentata, in passerella, da cascate di slime che scendono sul pavimento di alluminio industriale.
Una creazione di Rem Koolhaas che è una citazione delle opere dell'artista Matthew Barney e del suo lavoro sul corpo, che ha a sua volta ispirato Miuccia Prada e Raf Simons.
Come una tela bianca, la camicia è il punto di partenza di
tutta la collezione: la sua struttura comoda e leggera e i suoi
dettagli - colli, polsini - diventano la base per trasformare un
intero guardaroba di capi maschili, dagli abiti agli
impermeabili, dagli indumenti tecnici alle reporter jacket.
"Siamo partiti - racconta Miuccia Prada, che firma la collezione
con Raf Simons - dalla camicia bianca, il capo più semplice,
basilare e ordinario che, proprio come una tela bianca, permette
di fare qualsiasi cosa, dà spazio alla trasformazione e
all'individualità. Quando si parla di corpi si parla di
individui, della singolarità di ognuno, ma anche
dell'individualità del pensiero".
"Spesso parliamo di semplificazione - qui, invece, - spiega
ancora Miuccia Prada - abbiamo puntato all'espansione di
qualcosa di semplice. Se la vita e la sua comprensione sono
molto complesse, la semplicità può essere a volte troppo
semplice. Ci interessava invece elaborarla ed estenderla,
riconsiderando le cose semplici attraverso la sofisticazione dei
pensieri".
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