La mostra "L'Italia è di Moda- Tales
of Italian fashion", ideata e a cura di Stefano Dominella,
presidente della sezione Moda e Design di Unindustria e
presidente onorario della Maison Gattinoni, continua il tour nel
mondo con tappa a Manama, per la prima in Bahrein, dove sarà
inaugurata il 27 settembre nel museo "Memory of the Place - Bin
Matar House". L'evento, sotto l'egida dell'ambasciatrice
italiana in Bahrain Paola Amadei, gode del patrocinio di Shaikha
Mai bint Mohammed Al Khalifa, fondatrice del Centro per la
Cultura e la Ricerca "Shaikh Ebrahim bin Mohammed Al Khalifa" e
del supporto della Gulf Air.
La mostra esprime l'eleganza del Made in Italy, nato il 12
febbraio del 1951 quando venne organizzata a Firenze da Giovanni
Battista Giorgini una sfilata che cambiò per sempre le sorti
della moda italiana, lanciando nel mondo quello che poi sarebbe
diventato il made in Italy. La mostra racconta lo stile pacato
ed elegante degli anni Cinquanta, le creazioni anticonformiste
della generazione rivoluzionaria degli anni Sessanta e Settanta,
fino all'esplosione del fenomeno progressista dei giovani in
carriera degli anni Ottanta. Nel percorso espositivo si trovano
abiti e materiali inediti, che mostrano tecniche sartoriali
complesse, plissé, ricami, tessuti dipinti a mano. Tra le 40
creazioni, provenienti da archivi storici, ecco la giacca black&
white di Giorgio Armani; l'abito stampato di Emilio Pucci; le
creazioni di Guillermo Mariotto; l'abito con l'iconica stampa
paisley di Etro; gli stampati iconici di Gianni Versace; il
rosso di Valentino; il virtuosismo sartoriale di Gianfranco
Ferrè; il variopinto mondo di Missoni; l'eleganza di Renato
Balestra. Dall'archivio storico di Gattinoni ecco gli abiti
delle star di Hollywood Lana Turner e Kim Novak; Audrey Hepburn
in stile impero nella pellicola diretta dal regista King Vidor
nel 1956, "Guerra e pace"; l'abito indossato da Anita Ekberg nel
capolavoro di Fellini La dolce vita.
"Credo che la forza della moda italiana sia racchiusa nello
slogan Made in Italy - commenta Stefano Dominella - noi stessi
siamo promotori e ambasciatori di quel bello e ben fatto che ha
reso l'Italia famosa in tutto il mondo".
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