Stile, artigianalità eccezionale,
estetica, tradizione familiare e impegno per l'innovazione e la
tecnologia sono i pilastri su cui si fonda il successo globale
del marchio 'Made in Italy'. Pilastri che vanno salvaguardati a
tutti i costi perché quanto viene prodotto in Italia mantenga
sempre quella peculiarità che lo rende unico, ambito ed
inconfondibile. E' il messaggio emerso in una conversazione tra
Nigel Coates, architetto e designer visionario, e Rodi Basso,
ceo di E1 Series, il primo campionato mondiale di motonautica
elettrica, all'Istituto italiano di Cultura di Londra diretto da
Francesco Bongarrà. Un incontro, curato e moderato da Daniel
Gava, nel corso del quale si è fatto lo "stato dell'arte" e si è
provato a immaginare il futuro del Made in Italy, uno dei marchi
più iconici al mondo, che caratterizza prodotti e servizi di
alta qualità in settori diversificati come alimentare, moda,
arredamento, automotive, ingegneria, ricerca e turismo. "Bisogna
essere attenti al fatto che il marchio 'Made in Italy' sia
effettivamente attribuito a quanto viene realizzato in Italia,
dal concept alla produzione: purtroppo ultimamente spesso capita
che non sia così, e ciò determina un danno", ha avvisato Coates,
l'archistar inglese innamorato dell'Italia, celebre per i suoi
design biomorfici nell'illuminazione e nell'arredo. Un concetto
condiviso da Basso: "Ad essere veramente essenziale è il fatto
che l'idea, il concept sia italiano. Poi la produzione segue. Il
valore più grande è legato alla nostra creatività ed alla nostra
inventiva", ha precisato l'ingegnere aerospaziale napoletano che
ha iniziato la sua carriera alla Nasa per passare poi a Scuderia
Ferrari, Red Bull Racing, Magneti Marelli e nel Gruppo McLaren.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA