"Sono sempre stato impressionato dalla speciale religiosità espressa nelle opere de El Greco, che ha radici assolutamente spagnole e che tanta influenza ha avuto sulla cultura religiosa nel sud Italia.
Esprime la drammaticità del destino dell'uomo.
I quadri del Greco non rappresentano solo figure spirituali, ma esprimono una fisicità realmente molto tragica". In onore di Domenicos Theotocopoulos, alias El Greco, Riccardo Muti dirigerà sabato 12 aprile nella Cattedrale di Toledo il Requiem di Giuseppe Verdi, con l'orchestra giovanile Cherubini, assieme al coro e all'orchestra titolare del Teatro Real, dove il maestro napoletano replicherà alla battuta con la stessa formazione lunedì 14 aprile. Per entrambi gli appuntamenti, che vedranno come voci soliste la soprano Tatjana Serjan, la mezzo soprano Ekaterina Gubanova, il tenore Francesco Meli e del basso Ildar Abdrazakov, le entrate sono da giorni 'sold out'. Il Requiem nella Cattedrale, al quale assisterà la regina Sofia di Grecia, è uno degli atti centrali delle celebrazioni organizzate nell'Anno de El Greco per commemorare il IV centenario della morte del pittore. Nel presentare il concerto in conferenza stampa, al Teatro Real, Riccardo Muti ha ricordato i tanti legami che, in quanto napoletano, lo uniscono a Toledo. Ma anche aneddoti gustosi, vissuti nel Teatro Real di Madrid, dove ritorna per la terza volta, dopo aver diretto 'I due Figaro' di Saverio Mercadante nel marzo 2012 e, nel maggio scorso, il 'Don Pasquale' di Gaetano Donizetti. "Al mio primo debutto nel 1972, con Rafael Orosco come solista al piano, ricordo nel palco a sinistra seduta l'allora principessa Sofia. Eravamo entrambi giovani. Quando, nel 2002, ci rincontrammo a Sidney per i Giochi Olimpici, le chiesi se ricordasse quell'occasione. E lei con grande simpatia rispose: 'Certo, lo ricordo benissimo. Da allora abbiamo fatto entrambi carriera'".
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