Debutta martedì 27 luglio al Teatro Alighieri una nuova produzione di Ravenna Festival dedicata a Dante: Elena Bucci e Chiara Muti firmano elaborazione drammaturgica, regia e interpretazione di 'Lumina in tenebris'.
Per questa nuova tessera nel mosaico di omaggi che il Festival
ha dedicato a Dante in occasione del settimo centenario, in
collaborazione con Le belle bandiere, le autrici e interpreti
hanno indagato la forza stessa della poesia, che "resiste tenace
a ogni censura, esilio, dittatura, cecità, rimbalza attraverso
voci diverse, maestre le une alle altre".
Così 'Lumina in
tenebris' è anche un viaggio attraverso la mappa disegnata dalla
parola poetica di Dante, la vasta costellazione che brilla su
chi gli è stato maestro e su chi in lui ha trovato guida e
ispirazione: dalla Bibbia a Virgilio, da Milton a Byron, Primo
Levi, Balzac, Rilke. Vincent Longuemare e Raffaele Bassetti
curano rispettivamente disegno luci e drammaturgia del suono.
Per Chiara Muti ed Elena Bucci, 'Lumina in tenebris' è il
nuovo approdo di una collaborazione che si è rinnovata più volte
nel corso degli anni e attraverso diversi, ma comunicanti, mondi
letterari. La prima occasione l'ha offerta proprio Dante,
attraverso la figura di Francesca da Rimini: l'omonimo
spettacolo, su testo di Nevio Spadoni, risale al 2004. E' stato
invece l'amore fra Teresa Guiccioli e Lord Byron a ispirare
'Ridono i sassi ancor della città', anche in questo caso su
testo di Spadoni, mentre nel 2016 il 400/o anniversario della
morte del Cigno dell'Avon ha suggerito una 'Folia
shakespeariana' firmata e interpretata a quattro mani.
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